L'annuncio oggi in occasione della presentazione della sede italiana dell'azienda biotech, che ha in sviluppo 30 vaccini, dalle malattie respiratorie ai tumori. Il Ceo Bancel: "Rivoluzione mRna". Nel 2023 investiti 4,5 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo
Sarà pronto per l'autunno, in vista della prossima campagna di immunizzazione contro Covid-19, il vaccino di Moderna aggiornato con la famiglia di varianti Xbb, nel dettaglio Xbb.1.5, Kraken. Lo ha annunciato Chantal Friebertshaeuser, Senior Vice President, Commercial per l'Europa, Medio Oriente, Australia e Canada, in conferenza stampa a Roma con il Ceo Stephane Bancel e il direttore generale di Moderna in Italia, Jacopo Murzi, per l'apertura della sede italiana dell'azienda.
"Per la campagna vaccinale d'autunno si aspettano le linee guida del ministero della Salute sulle popolazioni target, sicuramente anziani e fragili, e le modalità. Ci sarà una corsa contro il tempo in tutti i Paesi per l'approvazione dei nuovi vaccini da parte delle agenzie regolatorie", ha spiegato Murzi. La procedura di acquisto dovrebbe rimanere centralizzata a livello europeo, come per i primi vaccini anti-Covid. Saranno prodotte fino a 50 milioni di dosi di vaccino anti-Covid aggiornato con la variante Xbb.1.5, la diffusissima Kraken. Il vaccino sarà infialato in Italia, negli stabilimenti della Thermo Fisher Scientific a Monza e Ferentino, partner locale di Moderna.
Per i vaccini 'combo' contro diversi virus, compreso Sars-Cov-2, bisognerà "aspettare lo sviluppo dei singoli vaccini - afferma Murzi - quello per il virus respiratorio sinciziale nel 2024 e quello per l'influenza verso la fine del 2024 e l'inizio 2025, poi si potranno sviluppare i vaccini combinati Covid-influenza e Covid-influenza-Rsv". Intenzione di Moderna, attualmente, è continuare a produrre il vaccino contro Covid-19 nei prossimi anni.
"La pandemia non è più un'emergenza internazionale di sanità pubblica, ma Covid resterà con noi per sempre - avverte Bancel - Il virus è cambiato e sta diventando simile all’influenza, ma continua a causare un tasso elevato di ricoveri e decessi, in particolare fra anziani e fragili. Dobbiamo far capire alle persone che si tratta di una malattia seria per alcuni, contro la quale esistono degli strumenti. Le morti per Covid oggi sono evitabili".
Ma Moderna "non è soltanto una 'Covid Company'. Grazie alla piattaforma a mRna, stiamo lavorando su tanti altri fronti, dai tumori alle altre malattie respiratorie e alle patologie cardiovascolari. Se fino a qualche anno fa poteva sembrare fiction, oggi è realtà: l’mRna è un messaggero che ti permette di fornire direttamente nelle cellule le istruzioni per produrre quello che serve. L'informazione diventa farmaco", sottolinea il Ceo Stèphane Bancel.
L'azienda è 'esplosa', nel giro di pochi anni, grazie al vaccino per il Covid, realizzato in tempi record con l'innovativa piattaforma a mRna. Una rivoluzione tecnologica che segna il passo "da una farmaceutica analogica alla farmaceutica digitale", spiega Bacel. Ma Moderna, come ha subito affermato il Ceo, non è solo l'azienda del vaccino anti-Covid. "Abbiamo 48 farmaci e 30 vaccini in sviluppo per tumori, malattie infettive, rare, auto-immuni e patologie cardiovascolari. Disponiamo di una piattaforma per trattare malattie diverse: il trucco, in pratica, è capire come funziona la patologia e poi fare in modo che quello che serve finisca al posto giusto all’interno della cellula, con un prodotto su misura per il singolo paziente, per esempio nel caso dell'oncologia leggendo il Dna del tumore". Nel 2023 Moderna "ha investito 4,5 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo, per farmaci e vaccini con la tecnologia mRna - prosegue Bancel - nel 2019, prima della pandemia, erano meno di 500mila dollari. Non abbiamo ancora il budget per il prossimo anno, ma certo gli investimenti in R&D non diminuiranno".
Intanto, Moderna s'insedia in Italia, con l'apertura di un nuovo ufficio a Roma, che sarà la sede centrale italiana. "Vogliamo essere sempre più presenti e continuare a costruire e consolidare le nostre attività in Italia, un Paese che rappresenta una parte fondamentale del nostro business e delle nostre operazioni in Europa", spiega Murzi. La sede romana è, dunque, un primo passo. "Cominciamo con 20 dipendenti, ma il piano è di raddoppiarli, triplicarli nel prossimo futuro. Puntiamo inoltre a sviluppare farmaci in Italia grazie alla nuova legislazione che ha semplificato la materia, favorendo gli investimenti e la conduzione degli studi clinici in Italia. Il terzo ambito di investimento - racconta Murzi - è manufatturiero. Gran parte della nostra produzione per l'Europa attualmente viene fatta in Italia, con il nostro partner locale, Thermo Fisher a Monza e Ferentino per la produzione di vaccini mRna, a cui si aggiungeranno altri partner. Ma puntiamo a essere presenti con stabilimenti e ambiti produttivi interamente di Moderna".
La sede romana avrà un ruolo chiave "per sviluppare e sostenere - conclude Murzi - le relazioni con gli stakeholder privati e istituzionali, la comunità scientifica e l'ecosistema locale dell'innovazione e della ricerca".