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Covid, lo studio: meno contagioso chi si infetta dopo vaccino

Uno studio pubblicato su 'Nature Medicine' prende in considerazione questa potenzialità del vaccino Pfizer

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29 marzo 2021 | 17.32
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Non solo un effetto scudo contro il Covid, ma anche una carica virale più bassa nei casi in cui il virus riesce comunque a contagiare. E' il possibile 'doppio attacco' del vaccino a mRna al Coronavirus. Alcuni report iniziali lo hanno fotografato e suggeriscono una minor infettività di chi si positivizza dopo essere stato vaccinato. Nello specifico uno studio pubblicato su 'Nature Medicine' prende in considerazione questa potenzialità del vaccino Pfizer. Efficace al 95% circa nel prevenire la malattia sintomatica più o meno a partire da 7 giorni dopo la seconda dose, il prodotto scudo fornisce anche una protezione precoce a partire da 12 giorni dopo la prima iniezione. Ma che succede se qualcuno si infetta in questo lasso di tempo?

Il lavoro analizza un insieme di dati (dalla vita reale) sui test positivi a Sars-CoV-2 dopo la vaccinazione. Gli autori hanno scoperto che "la carica virale risulta sostanzialmente ridotta per le infezioni che si verificano 12-37 giorni dopo la prima dose di vaccino", si legge in un estratto della ricerca. "Queste cariche virali ridotte suggeriscono un'infettività potenzialmente inferiore", una minore contagiosità che "contribuisce ulteriormente all'effetto del vaccino sulla diffusione" di Covid-19.

Lo studio è stato condotto in Israele. Gli autori, ricercatori del Technion - Israel Institute of Technology e del Maccabi Healthcare Services (Mhs), hanno sfruttato un set di dati ottenuto grazie al fatto che il Mhs ha vaccinato oltre 1 milione di persone nell'ambito di un lancio nazionale rapido dell'iniezione scudo anti-Covid. Eseguendo anche test nel laboratorio centrale, questo ha offerto l'opportunità di monitorare le infezioni post-vaccinazione.

"Oltre alla sostanziale protezione dei soggetti vaccinati - spiegano gli autori - i vaccini anti-Covid potrebbero ridurre la carica virale nelle infezioni" che si verificano dopo l'iniezione scudo "e quindi sopprimere ulteriormente la trasmissione successiva" del virus. "Poiché i Paesi stanno correndo per vaccinare una parte sostanziale della loro popolazione nei prossimi mesi, si spera che il numero di riproduzione di base del virus", cioè l'indice di contagio "diminuisca. Questo effetto può essere ottenuto riducendo il numero di persone suscettibili, nonché riducendo la carica virale. L'effetto della vaccinazione su questo aspetto, cioè sulla carica virale nelle infezioni post-vaccinazione, è attualmente sconosciuto", fanno notare gli esperti.

Per saperne di più i ricercatori hanno quindi guardato al valore Ct (ciclo soglia), che indica quanti cicli di amplificazione devono essere eseguiti per rilevare la presenza di Rna virale in un tampone. Un valore Ct molto alto segnala una carica virale più bassa. La popolazione osservata è stata di 4.938 persone. I ricercatori hanno osservato cariche virali più basse nei test diventati positivi dopo il 12esimo giorno dalla prima dose e anche cariche virali significativamente più basse se confrontate a quelle rilevate nella popolazione non vaccinata.

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