''Il recovery Fund è un tema strategico per il Paese e rappresenta una straordinaria occasione di rilancio di interi settori produttivi depressi dalla pandemia per avviare percorsi virtuosi all'economia green. Per il settore infrastrutturale viario il meccanismo di accesso ai fondi del Recovery pone una serie di articolati limiti, che hanno reso difficile intercettare flussi finanziari significativi. Avevamo individuato di concerto con il Mit, alcune opere importanti per il potenziamento della rete trasportistica nazionale ed una serie di interventi di implementazione tecnologica della rete stradale. Purtroppo non sono rientrare nei parametri di spesa con l'orizzonte 2026. E quindi sono state stralciate''. Lo sottolinea l'Ad di Anas, Massimo Simonini, in occasione di un'audizione alla Camera sul Recovery Fund.
''Allo stato attuale Anas ha acceso a 450 milioni di euro per un sistema di monitoraggio dinamico di rete da remoto su viadotti e gallerie ed interventi di digitalizzazione delle infrastrutture stradali. Queste risorse, anche se non citano esplicitamente Anas, crediamo siano indirizzate a noi'', sottolinea.
''Noi stiamo dotando la nostra rete di sensori per leggere il comportamento dei nostri ponti e viadotti, consentendoci di definire una priorità di intervento sulle varie opere'' aggiunge Simonini.