Il generale detta le condizioni. La replica: "Solo quando lui chiederà scusa a ebrei, femministe, gay, neri e 'anormali' del mondo". Salvini: "Arroganza tipica dei kompagni"
Il generale Roberto Vannacci "disponibile a chiudere la vicenda da cui è scaturita la condanna dell'onorevole Bersani per diffamazione nei miei confronti se egli riterrà di formulare scuse pubbliche per il linguaggio utilizzato. Non nutro alcuna ossessione personale nei suoi confronti; tuttavia, da parte di un rappresentante delle istituzioni del suo livello, non è tollerabile l'uso di un linguaggio offensivo sul piano personale, che rischia di legittimare e incentivare violenze verbali estranee al dibattito civile", sottolinea l'europarlamentare della Lega.
"La libertà di opinione è un principio fondamentale che consente l'espressione di idee anche critiche - continua -; tuttavia, il turpiloquio non fa altro che offendere l'interlocutore, senza arricchire il dibattito o promuovere lo sviluppo del ragionamento. È con rammarico che constato come, in questa e in altre simili circostanze, l'insulto venga accettato come parte integrante della dialettica politica e finanche propugnato come un diritto quando è diretto contro chi non condivide ideologie di sinistra o il pensiero unico che da anni si cerca di imporre nella nostra società".
"Detto ciò, offro la possibilità di chiudere definitivamente questa vicenda impegnandomi a ritirare la querela, a condizione che le scuse pubbliche dell'onorevole Bersani siano associate a una donazione a un'associazione di militari e poliziotti vittime del dovere. Questo gesto rappresenterebbe un segnale concreto di volontà nel superare l'accaduto oltre che un'opportunità per contribuire a una causa di grande valore morale", dice ancora Vannacci.
E ancora: "Se Bersani si volesse scusare non avrei alcun problema a fare un passo indietro". "Ho aspettato 90 giorni per la querela, mi aspettavo, non le scuse, ma un colpo di telefono per dire, beviamoci un caffè insieme. Tutto questo non è avvenuto - afferma - Nonostante tutto mi sono sentito di offrire una via di uscita, scuse e un versamento anche di un solo euro per i militari o i poliziotti vittime del dovere. Ma Bersani pensa di essere nella ragione, è tornato sulla circostanza che io avrei offeso e dovrei chiedere scusa agli ebrei. Ma non li ho mai citati. Anche le femministe, sono stato critico ma mai offensivo. E gli anormali? Ma io sono il primo a definirmi un anormale, chi avrei offeso?".
A stretto giro arriva la replica al vetriolo di Bersani: "Quando Vannacci avrà chiesto scusa a ebrei, femministe, omosessuali, neri e a tutti gli 'anormali' del mondo avrà anche le mie scuse", le parole dell'ex segretario del Pd.
Di "arroganza tipica dei kompagni - parla Matteo Salvini su Facebook - Dopo la condanna per diffamazione, il generale Vannacci aveva proposto al sinistro di ritirare la querela in cambio delle sue scuse e di una donazione ai famigliari di militari e Forze dell’Ordine vittime del dovere. La risposta la leggete sopra. Paga Bersani, paga".