12 settembre 2024 | 15.34
LETTURA: 3 minuti
Giuseppe Valditara nel mirino di Alleanza Verdi Sinistra con il durissimo attacco di Christian Raimo. Dal palco della prima festa nazionale del partito di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, infatti, Raimo si scaglia contro il ministro dell'Istruzione e del Merito additandolo come un "bersaglio debole" da colpire "come si fa con la Morte Nera in Star Wars". Solidarietà al titolare del dicastero di viale Trastevere da tutte le forze di maggioranza, specialmente dalla Lega che, con Rossano Sasso, porta le parole dello scrittore e candidato di Avs alle ultime europee all'attenzione, a cui però risponde anche il leader di Sinistra italiana, specificando che non c'è stata "nessuna minaccia, né fisica né di altra natura, per nostra intenzione" verso Valditara.
Nel dibattito dal titolo emblematico 'Proteggiamo la scuola da Valditara', Raimo non le manda a dire al ministro. "Valditara - dice -, da un punto di vista politico, va colpito perché è un bersaglio debole e riassume in sé tante delle debolezze di questo governo".
L'attacco di Raimo
L'idea è quella di una manifestazione, organizzata proprio da Avs, contro il ministro in persona, perché "nella sua ideologia c'è tutto il peggio: cialtronaggine, incapacità di avere una bibliografia internazionale, recrudescenza dell'umiliazione, abilismo, classismo e sessismo".
"Va colpito come si colpisce la Morte Nera in Star Wars. C'è un impero, c'è la Morte Nera, e lui si pone così. Io penso che non sia difficile colpirlo perché quello che dice è così palese, evidente, arrogante, cialtrone, lurido che è facile vederlo", conclude lo scrittore romano che a stretto giro diventa lui stesso bersaglio, come tutta l'Alleanza Verdi Sinistra di commenti al vetriolo.
I primi arrivano direttamente dalla Camera dei deputati prima del dibattito sul ddl Sicurezza. Ad attaccare le parole di Raimo è Sasso, capogruppo leghista in commissione Cultura proprio a Montecitorio: "Chiedo per tramite della presidenza della Camera di informare il ministro dell'Interno per l'incolumità e sicurezza del ministro Valditara", dice in aula il deputato del Carroccio, e alla sua richiesta si accoda anche Alessandro Amorese, di Fratelli d'Italia.Sempre dalla Camera, è Fratoianni a rispondere. "Voglio ringraziare l'onorevole Sasso, e chi lo ha seguito - inizia il leader di Sinistra italiana - per aver sollecitato l'Aula di Montecitorio e tutte le forze politiche a sorvegliare le parole, perché le parole sono obiettivamente importanti e, talvolta, anche pietre. Sono molto contento che a farlo sia stato lui, esponente di rilievo di un partito il cui leader, leader maximo, da molti anni in questo Paese dispensa veleno a piene mani nelle vene della società italiana".Il chiarimento arriva dopo: "Io penso che dobbiamo essere molto attenti dal nostro punto di vista e, per parte nostra, ci sarà la massima attenzione affinché i toni del dibattito si abbassino. Nessuna minaccia, né fisica né di altra natura, per nostra intenzione, è stata mossa al ministro e, se è stata così percepita, me ne scuso. Vorrei, inoltre, però, segnalare che quella frase, 'colpire come la morte nera', richiama una grande saga cinematografica una delle più importanti della storia del cinema come Star Wars", dice Fratoianni."I cavalieri Jedi che si ribellavano contro l'oscurità: le metafore sono sempre, da sempre, strumento privilegiato per gli intellettuali, di destra e di sinistra, e bisognerebbe prenderle per quello che sono. Lo dico solo per evitare di trasformare in ridicolo una questione più seria, quella appunto del controllo e della cura delle parole che, alla sua parte politica, troppo spesso, sfugge drammaticamente", conclude Fratoianni, che viene però rimbeccato da Sasso in una nota.
"Mi auguro che i colleghi deputati di Avs prendano le distanze da quanto accaduto, distanze che non sono state prese dal loro leader, Fratoianni, che ha minimizzato e derubricato l'accaduto a battuta metaforica. Così come le distanze non sono state prese dalla sindacalista della Cgil Fracassi, presente all'evento", dice ancora Sasso sull'accaduto. E poco dopo arriva anche il diretto interessato, Valditara, a mettere quasi un punto.
"Sono rimasto profondamente colpito dalla violenza delle parole usate contro di me in occasione della festa nazionale di Avs. La polemica politica non può mai trascendere nei toni né usare frasi o espressioni minacciose e offensive", dice il ministro.