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Ucraina, in agenda Zelensky visita da Meloni giovedì: tappa a Roma in stand-by per Ramstein

A quanto apprende l'Adnkronos il presidente ucraino dovrebbe essere in visita a Palazzo Chigi ma la visita sarebbe legata al vertice nella base Nato in Germania

Volodymyr Zelensky - Fotogramma
Volodymyr Zelensky - Fotogramma
08 ottobre 2024 | 22.09
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A quanto apprende l'Adnkronos, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dovrebbe essere a Roma giovedì, in visita a Palazzo Chigi dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L'uso del condizionale è d'obbligo, perché la visita sarebbe legata a doppio filo al vertice di Ramstein, in programma sabato nella base Nato in Germania, dove numerosi capi di stato e di governo, compresa la premier italiana, dovrebbero ritrovarsi per fare il punto sul sostegno all'Ucraina.

Ma l'uragano che sta puntando sulla Florida ha fatto saltare la presenza di Joe Biden in Germania, dove avrebbe dovuto partecipare al prevertice di Berlino con Emmanuel Macron, Keir Starmer e il 'padrone di casa' Olaf Scholz, prevertice che avrebbe dovuto tenersi in mattinata in cancelleria prima che i quattro leader raggiungessero la base Nato. Ponendo interrogativi anche sul summit di Ramstein, ovvero se verrà posticipato, confermato o se cambierà 'formato' vista l'assenza di Biden. Da qui deriverebbero le incertezze sul viaggio di Zelensky a Roma e in altre capitali europee, per ora formalmente in stand-by.

Kiev e il summit di pace dopo le elezioni Usa

Intanto l'Ucraina non si aspetta più un secondo summit per la pace prima delle elezioni presidenziali Usa di novembre. E' quanto dichiara l'ufficio del presidente Zelensky, ufficio, guidato da Andriy Yermak, che è responsabile dell'organizzazione del vertice per riunire rappresentanti di governi e organizzazioni per discutere il piano di Zelensky teso a mettere fine, dopo oltre due anni e mezzo, alla guerra con la Russia.

Inizialmente, l'Ucraina aveva sperato che la conferenza - la seconda dopo quella che si è svolta a giugno in Svizzera senza la Russia - potesse svolgersi prima del 5 novembre, giorno delle elezioni che potrebbero segnare il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Ma ora, ha spiegato una consigliera di Yermak, Daria Zarivina a Telegraf, questa possibilità non viene considerata praticabile.

I preparativi per la conferenza comunque continuano e "la questione della data del secondo summit per la pace verrà decisa dopo che le conferenze tematiche saranno svolte", ha scritto su Telegram Zaeivina, riferendosi alle conferenze su singoli aspetti del piano, come lo scambio dei prigionieri, che si svolgeranno il 30 e 31 ottobre.

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