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Soldi Russia a partiti stranieri, Salvini: "Mai presi né chiesti"

La reazione: "Unica cosa che portai da Mosca fu Masha e Orso"

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14 settembre 2022 | 09.02
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Soldi elargiti dalla Russia ai partiti stranieri? "Mai chiesti e mai presi soldi, rubli, euro, dinari, dollari dalla Russia, l'unica cosa che portai a casa da Mosca quando andai per lavoro fu per mia figlia un pericoloso e sovversivo personaggio dei cartoni, Masha e Orso. Strano che ogni volta, a dieci giorni dal voto, arrivino queste fake news: sono anni che ci sono indagini aperte, non è mai stato trovato nulla perché non c'è nulla. Altra cosa è lavorare per la pace e cercare di fermare la guerra. Se qualcuno ha preso soldi lo dica". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a Rtl. "Mi sembra che qualcuno soprattutto a sinistra usi questa storia per non parlare di Italia, italiani, bollette, cartelle esattoriali e lavoro. Chi aiuta la Lega lo fa in Italia, in modo trasparente e spontaneo".

"Non scherziamo, rispondo solo agli italiani. Vado a processo perché ho difeso i confini contro i clandestini, cosa vuoi che vada a chiedere e prendere soldi. Chi lo dice prende un querela", ha poi affermato il segretario della Lega in una intervista al Tg5. "Mai preso soldi da nessuno, ma vorremmo mettere soldi nelle tasche negli italiani. Mi stupisce che a sinistra, anziché parlare di lavoro e tasse, tirino in ballo russi e fascisti", aggiunge Salvini.

E a L'Aria Che Tira su La7 - alla notizia letta in diretta dalla conduttrice Myrta Merlino che al momento non ci sarebbe l'Italia tra i Paesi con partiti 'beneficiari' di presunti finanziamenti russi - Salvini aggiunge: ''Quindi, sostanzialmente mi hanno processato da ieri come bieco spione russo e invece non era vero niente. Abbiamo chiacchierato 24 ore sul nulla... Io continuo a stare sulle bollette degli italiani''.

"FONDI RUSSI AI PARTITI STRANIERI PER 300 MILIONI DI DOLLARI" - La Russia avrebbe speso oltre 300 milioni di dollari dal 2014 nel tentativo di condizionare politici e funzionari in una ventina di paesi. Questo il quadro delineato in un documento del Dipartimento di Stato americano, come riferisce il Washington Post.

Il ‘cable', firmato dal segretario di Stato Antony Blinken, si basa su informazioni di intelligence relative alle strategie attuate dalla Russia per creare una rete di consenso e di sostegno attorno a Mosca. Il documento non cita espressamente gli obiettivi di Mosca ma chiarisce che gli Stati Uniti stanno fornendo informazioni classificate a singoli paesi specifici.

La rete creata da Mosca per sostenere soggetti e cause avrebbe coinvolto think tank in Europa e aziende pubbliche in America Centrale, Asia, Medio Oriente e Nord Africa. In particolare, secondo il Washington Post, un membro dell'amministrazione Usa ha evidenziato che il presidente russo Vladimir Putin ha speso somme ingenti "nel tentativo di manipolare le democrazie dall'interno". Il quotidiano ha chiesto, senza ottenerlo, un commento all'ambasciata russa a Washington. Sotto i riflettori, in particolare, le attività russe in Ucraina: la fonte consultata dal WP non ha chiarito quanto denaro Mosca abbia speso nel paese guidato dal presidente Volodymyr Zelensky e invaso a febbraio dalle forze russe.

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