Il ministro per gli Affari Europei Amendola: "Passo avanti, affrontato il tema delle strutture". Il governatore ligure Toti in un post su Fb: "Nulla di fatto"
"La scuola è centrale nella ripartenza del Paese. Oggi il governo con le regioni ha fatto un passo in avanti sulle strutture da mettere in sicurezza, c'è il tema dei trasporti e su questo stiamo approfondendo il meccanismo di ripresa in un territorio molto complesso". Così il ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola a Tg2 Post. Sulle strutture si è fatto un grande investimento, faccio notare che in molti Paesi Ue è ripresa la scuola in maniera complicata...è una sfida da affrontare".
DE MICHELI - Nel governo non c’è nessuno scontro. Stiamo discutendo, lo facciamo da maggio per trovare le soluzioni migliori. Sono la mamma di un bambino di 4 anni, quando penso a come arrivare a scuola, penso anche a lui e alle sue maestre". Ad affermarlo al Tg3 è la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli. Per andare a scuola, aggiunge, "le linee guida sugli scuolabus sono già state approvate nel dpcm del 7 agosto. Sopra i 14 anni ci si affida al tpl".
TOTI - "Ancora una volta l’ennesima riunione con il Governo, a ormai pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, si è conclusa con un nulla di fatto: nessuna decisione sull’uso o meno delle mascherine in aula, né sulle modalità di rientro, così come sul trasporto pubblico locale". Lo ha scritto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in un post sulla sua pagina Facebook.
Scuola, domani Conferenza Regioni: al centro documento Iss
"Se si decide - prosegue - di far tornare sempre di più un Paese alla normalità, dopo l’emergenza Covid, soprattutto in previsione delle riaperture delle scuole, bisogna essere in grado anche di assumersi delle responsabilità. Ad esempio, è impensabile far tornare le persone al lavoro e agli impegni scolastici e post scolastici con le regole ventilate in questi giorni dal Governo per il trasporto pubblico locale".
"Dobbiamo banalmente - conclude Toti - fare i conti con i mezzi che abbiamo a disposizione e, per garantire che tutti possano arrivare a destinazione nei tempi previsti, sul posto di lavoro o a lezione, è indispensabile che non vengano disposte regole che poi alla realtà dei fatti risulterebbero totalmente inapplicabili. Pensare di non far occupare, per esempio, tutti posti a sedere su un autobus è completamente lontano dalla realtà".
MARSILIO - "Sulla riapertura delle scuole, le Regioni hanno parlato chiaro e detto per l'ennesima volta al Governo che in queste condizioni non è possibile assicurare il servizio, soprattutto quello di trasporto. Non si tratta di pregiudizio di ‘parte’: a farsi portavoce delle criticità sono stati i Presidenti e gli assessori delle Regioni governate dal Pd (Emilia-Romagna, Campania, Toscana, Puglia…), non solo quelli di centrodestra". Lo afferma il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, dopo la riunione tra governo e autonomie locali sulla scuola. "Sul trasporto pubblico e scolastico c’è stato un’ulteriore rinvio a venerdì pomeriggio, con una riunione specifica dopo la Conferenza Unificata che approverà il documento sulla riapertura delle scuole che è stato illustrato oggi - continua - Ma se il Governo non darà al Comitato tecnico-scientifico degli indirizzi precisi (invece di scaricare la responsabilità di rendere decisioni operative alle Regioni, come si è fatto quasi sempre finora), non saremo in grado di assicurare la mobilità per il numero necessario. Sempre ammesso che le ‘rassicurazioni’ fornite oggi da Azzolina e Arcuri sul personale aggiuntivo e sui banchi e le mascherine in distribuzione verranno confermate, nei tempi e nelle quantità, dai fatti". "Noi continuiamo a collaborare con il governo per rendere possibile l’apertura in sicurezza delle scuole, ma la confusione con cui ci si avvicina al 14 settembre rende sempre più complicato l’obiettivo - osserva Marsilio - Penso che se invece di incaponirsi su una data, che ha ormai il sapore di una ‘bandiera’ politica, il Governo ascoltasse Regioni ed Enti locali, potremmo arrivare all’apertura qualche giorno dopo (come proposto anche da Anci Abruzzo), con una maggiore organizzazione e minori costi di sanificazione dovuti al turno elettorale del 20-21 settembre". "Durante la riunione, ho sollecitato il ministro Boccia ad affrontare il tema dell’attuazione della Rete Covid: sono ormai settimane che il Ministero le ha approvate, ma siamo fermi e non possiamo fare i lavori per potenziare terapie intensive e pronto soccorso perché i fondi e i poteri sono nella disponibilità del Commissario straordinario - conclude - Rischiamo di perdere altro tempo e di trovarci impreparati di fronte a un’eventuale seconda ondata, mentre abbiamo passato l’estate a discutere di discoteche e di come restare a un metro di distanza dentro un autobus. Boccia, Arcuri e Bonaccini si sono impegnati a convocare una riunione con le Regioni per assumere le decisioni che servono".