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M5S a Foa: "Non sei l'ad ombra"

Il presidente: "Dati su pluralismo oggettivi e pubblici, incarico in RaiCom coerente con mio mandato". Salini: "Rivendico autonomia del piano"

(Fotogramma)
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16 aprile 2019 | 15.44
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Fioccano critiche in Vigilanza Rai da parte del M5S. "Con estrema serenità di giudizio nei confronti di una persona che ho sostenuto dico al presidente Foa che sicuramente non avevamo calcolato che il suo ruolo fosse così interpretabile. Invito Foa a rileggersi il contratto e capire il peso specifico del ruolo che riveste. Che, per chiarire, non è l’amministratore delegato ombra" ha detto nel suo intervento il senatore Gianluigi Paragone, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Vigilanza Rai, durante l'audizione del presidente e dell'ad Rai, rispettivamente Marcello Foa e Fabrizio Salini. "La discussione sulle tematiche del pluralismo - ha proseguito - sarebbe stata diversa se ci fosse stato un presidente più neutrale. Così non è stato e oltre al conteggio della presenza dei politici nei programmi bisognerebbe parlare anche della scrittura dei programmi. A questo filo culturale risponde in modo maldestro Foa che stando a voci di corridoio esagera nelle sue funzioni. Va messa a fuoco la governance". Paragone ha parlato poi dello scontro tra il direttore del Tg1 Carboni e il suo vicedirettore Angelo Polimeno Bottai: "Monta una scazzottata al Tg1 che sembra addirittura non ci sia stata. Se volete arrivare al Tg1, se volete cambiare Freccero e toglierlo da Rai2, basta dirlo chiaramente".

Sulla presidenza di RaiCom si sono concentrati i rilievi del senatore del Movimento 5 Stelle, Primo Di Nicola, vicepresidente della Commissione Vigilanza Rai. "“E’ noto che il presidente di Rai Spa è diventato anche presidente di RaiCom, società partecipata alla quale dovranno essere assegnati compiti e risorse, per realizzare tra l’altro il famoso canale inglese. In questo modo si rischia di configurare un fastidioso conflitto operativo e di interessi in capo ai vertici Rai - ha osservato - A decidere queste assegnazioni sarà anche il presidente di Rai Spa, a riceverle sarà il presidente di RaiCom, in questo caso la medesima persona”. “È nota la battaglia del Movimento 5 Stelle contro i conflitti di interesse, sotto qualsiasi forma - ha aggiunto - Ci sono state varie segnalazioni su questa criticità, diverse anche dall’interno della stessa Rai. Ho sostenuto la figura di Foa come presidente di garanzia, ma questo non era davvero previsto. Chiediamo a Foa se non ritenga opportuno lasciare quella carica e, contrariamente, perché la sua figura sarebbe così fondamentale in RaiCom”.

"L'amministratore delegato mi ha fatto una proposta che il Cda ha approvato. Io non ho incarichi operativi a RaiCom perché ho le stesse deleghe che ho in Rai ed anzi, rispetto al precedente presidente, io ne ho di meno" ha precisato Marcello Foa, sollecitato dai parlamentari della Bicamerale. "L'idea - ha spiegato - nasce dal fatto che RaiCom ha una spiccata vocazione internazionale perché attraverso RaiCom passano i maggiori contratti con i nostri partner internazionali in Europa e fuori. Poi io come presidente ho la delega internazionale e questo è stato interpretato come un motivo per difendere gli interessi della Rai e permettere alla Rai di incrementare la visibilità all'estero e la possibilità che i prodotti Rai vengano acquistati all'estero. Ecco, quindi, che la mia funzione in RaiCom è una funzione di coerenza rispetto al mio mandato. Non vedo francamente nessun conflitto di interessi ed anzi questa funzione può permettere alla Rai di avere maggiore visibilità".

Riguardo al pluralismo, "la Santanché ha detto che ho fornito dati falsi", ma "i dati sono dell'Osservatorio di Pavia e dell'Agcom per cui a nostro giudizio sono oggettivi e pubblici. Poi naturalmente le opinioni sono rispettabili e le interpretazioni sono libere" ha sottolineato Foa, rivolgendosi alla parlamentare di Fratelli d'Italia. Poi, a proposito delle osservazioni fatte oggi durante l'audizione dai commissari della bicamerale sui suoi collaboratori, ha chiarito: "Il dottor Pierpaolo Cotone (attuale responsabile della struttura staff del presidente Rai e prima direttore Affari Legali, ndr) aveva già un contratto in essere con la Rai, ha semplicemente cambiato di funzione secondo i criteri validati anche dal collegio sindacale, quindi è una situazione questa del tutto normale. Quanto a Marco Ventura è al momento, transitoriamente, un autore di Unomattina, ha la funzione di speech writer a tempo parziale. Questo contratto con Unomattina finisce il 31 maggio. La situazione è stata analizzata anche dall'Anac che non ha riscontrato irregolarità, anzi abbiamo rispettato con precisione tutte le normative in essere della Rai e non c'è nessuna anomalia".

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