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Primo voto in bianco

Primo voto in bianco
23 marzo 2018 | 09.39
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E' iniziata, come prevedibile, con una fumata nera la nuova legislatura. Nessuno ha infatti raggiunto la maggioranza dei 420 voti richiesti a Montecitorio per la prima votazione. M5S, Pd, Fi, Lega, Leu e Fdi poco prima del voto avevano annunciato che avrebbero votato scheda bianca.

E così è stato visto che le schede bianche sono state 592 e 18 le nulle. Hanno ottenuto voti Brunetta (2), Muroni (2), Stumpo (2), Bonafede (1) Lupi (1) e Ermini (1). Roberto Giachetti ha sospeso la seduta che riprenderà alle 14 per comunicare l'orario della seconda votazione.

Per il Senato, sono state 312 le schede bianche depositate nell'urna alla prima votazione. Hanno ottenuto un voto Fabio Di Micco, Giorgio Napolitano, Roberto Calderoli, Paolo Romani e Emma Bonino. La seconda votazione si svolgerà oggi pomeriggio alle 17.

Dopo l'incontro dei capigruppo di ieri sera, che si è risolto con un nulla di fatto, le forze politiche stanno affrontando la prova del voto senza ancora aver trovato alcuna convergenza definitiva. A determinare lo stallo il no dei 5stelle al nome di Romani per il Senato e il rifiuto di trattare con il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.

Il Cav anche oggi insiste sulla candidatura dell'azzurro alla presidenza del Senato e ribadisce che al rinnovo dei vertici del Parlamento deve partecipare anche lui in prima persona alla trattativa e sedersi allo stesso tavolo con Luigi Di Maio e gli altri leader delle forze politiche. E boccia, quindi, l'idea dei grillini di convocare un incontro con i leader di tutti i partiti in campo con Matteo Salvini, unico rappresentante del centrodestra. ''I cinque stelle devono capire che i leader del centrodestra sono Berlusconi, Salvini e Meloni... Siamo tutti con Salvini che ha avuto dalla coalizione il mandato per formare un governo ma per nomine istituzionali come quelle dei presidenti delle Camere non è certo solo lui il leader del centrodestra. La posizione dei cinque stelle mi sembra proprio ridicola...'', ha detto Renato Brunetta aggiungendo: ''Oggi al Senato ci saranno due votazioni a scheda bianca. Dalla terza votazione noi di Fi e il centrodestra unito voterà Romani, che è il nostro candidato, come è stato ulteriormente ribadito ieri sera".

"Chi ha vinto non ha capito la situazione", dimostrando "incapacità a gestire la situazione", ha affermato il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, parlando all'assemblea dei Gruppi.

"Io un Nazareno bis non lo farò mai, non porterò mai il M5S a fare una cosa del genere", ha ribadito Luigi Di Maio, prendendo la parola all'assemblea del M5S e aggiungendo poi: "Ho sentito più volte sia Matteo Salvini che Maurizio Martina in questi giorni, con loro continueremo a parlare. Una soluzione la troveremo. "Non vogliamo arrivare al punto in cui si debba arrivare allo scontro", ha detto ancora Di Maio. "C'è qualche resistenza - ammette il capo politico M5S - ma noi restiamo ago della bilancia" in "una legislatura dove ci sono varie maggioranze relative". "Abbiamo parlato con Salvini come con Martina e con Grasso - sottolinea - Stiamo attivando gli incontri con tutti i gruppi di nuovo, non c'è da fare un incontro solenne ma c'è da capire cosa vogliono fare", rimarca, dicendosi convinto che con "Giulia Grillo e Danilo Toninelli si arriverà a un punto di conclusione positiva".

Napolitano - "Sulla scena politica nazionale il voto del 4 marzo ha determinato un netto spartiacque, a inequivocabile vantaggio dei movimenti e delle coalizioni che hanno compiuto un balzo in avanti clamoroso nel consenso degli elettori e che quindi di fatto sono oggi candidati a governare il Paese. In pari tempo, il partito che nella scorsa legislatura aveva guidato tre esecutivi ha subìto una drastica sconfitta ed è stato respinto all'opposizione", ha detto Napolitano aprendo la legislatura al Senato. "Occorre comunque corrispondere alle scelte del corpo elettorale e delineare la strada per il prossimo futuro del Paese. E alcuni elementi possono concorrere ad allargare l'orizzonte. Si tratta in sostanza di far leva sull'interesse generale dell'Italia", ha poi aggiunto il presidente emerito Giorgio Napolitano sottolineando: "Di certo per aprire, nell'attuale scenario, nuove prospettive al Paese sono insieme essenziali il rispetto della volontà popolare e il rispetto delle prerogative del Presidente della Repubblica, al quale rivolgo a nome di voi tutti l'espressione calorosa della nostra stima e fiducia".

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