di Paola Benedetta Manca
"C'è assolutamente il pericolo di un ritorno del fascismo: è evidente che il salvinismo ha sdoganato il fatto che si possa dire tutto e il contrario di tutto legato ai temi del razzismo, a un certo tipo di violenza verbale che negli animi, soprattutto quelli più deboli psicologicamente, lascia passare il concetto che abbiamo il diritto di dire cose che prima magari si dicevano solo nei circoli o dentro le sedi di CasaPound". Lo dice, in un'intervista all'AdnKronos, il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti. "Contro il pericolo di ritorno del fascismo serve riaffermare i valori di democrazia e libertà, attraverso feste come il 25 aprile – sottolinea - per questo, noi difendiamo in modo molto convinto il nostro regolamento rispetto l'utilizzo di spazi e sale pubblici".
Pizzarotti si riferisce al regolamento del Comune di Parma che chiede, per la concessione di piazze e spazi pubblici (compresi i passi carrai), una previa sottoscrizione in cui si dichiara di non aderire a valori antifascisti, razzisti, sessisti e così via. "E' una dichiarazione – sottolinea il sindaco di Parma – che, chiunque, leggendola, al di fuori della strumentalizzazione politica, non può che condividere, a meno che non sia veramente un nostalgico del fascismo, se uno la legge e non l'approva vuol dire che si riconosce nei valori opposti".
Tornando al "salvinismo", Pizzarotti aggiunge: "Del resto ricordiamoci che Salvini, quando prese in mano la Lega, nella prima manifestazione pubblica in piazza del Popolo ci è andato con Giorgia Meloni e Casa Pound, poi ha capito che, questi ultimi, dal punto di vista elettorale potevano essere una zavorra e li ha scaricati. Ma se li inviti sul tuo palco condividi le loro idee".
"Qui a Parma ci sono tantissimi parlamentari della Lega e, spesso – racconta -, sono entrato in polemica con loro perché non vengono alle cerimonie del 25 aprile: qual è il problema nel festeggiare la Liberazione? I loro elettori devono prendere le distanze da questi atteggiamenti che strizzano l'occhio, evidentemente, a destre ancora nostalgiche". Il pericolo di un ritorno del fascismo – secondo Pizzarotti – c'è di sicuro se si analizza la comunicazione. "Una volta si aveva vergogna a dire certe cose – approfondisce -, oggi sui post su Facebook o sugli striscioni in giro sono, invece, all'ordine del giorno".
La proposta di Ignazio La Russa (FdI), vicepresidente del Senato, che "da quest’anno, il 25 aprile diventi, anziché divisivo, giornata di concordia nazionale nella quale ricordare i caduti di tutte le guerre" è "choccante: si cerca di confondere, di minimizzare quella che è stata la portata del 25 aprile, quello che ha rappresentato per milioni di italiani". "Mi fa ridere – aggiunge - che persone come Giorgia Meloni e Ignazio La Russa scattino quando si parla di antifascismo e lo facciano come se fosse a difesa di una parte: i fascisti". "Almeno ammettano chiaramente, come fa CasaPound, che nel fascismo, per loro, ci sono dei valori e che trovano del buono in qualcosa che ha determinato l'entrata in guerra dell'Italia, milioni di morti, sopraffazioni e violenza di ogni genere, almeno Casa Pound non lo nasconde". "Il tema, poi - prosegue -, è che si è voluto inserire nella Costituzione, in anni completamente diversi da oggi, il criterio che ricostituire il partito fascista è illegale ma poi, di fatto, si tollerano, perché non si è mai voluto affrontare il problema, chi inneggia al fascismo, al Duce o, tutte le volte che succede qualcosa di legato alla Resistenza, quanti scrivono affermazioni violente".