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Nomine Rai, M5S: "Astensione in Cda? In linea con voto su nuovo ad"

I cinquestelle in vigilanza Rai: "Anche se Di Majo avesse votato no, non sarebbe cambiato nulla"

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25 maggio 2023 | 14.30
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Sulle nomine Rai, con l'arrivo di Chiocci al Tg1 e di Preziosi al Tg2 oltre alla riconferma di Orfeo al Tg3, "quanto riportato da alcuni giornali sul fatto che il voto di astensione in CdA del consigliere Di Majo avrebbe sbloccato la partita del centrodestra sulle nomine Rai non è corretto. È utile specificare che il suo voto di astensione non ha avuto alcun peso diretto sulle decisioni assunte oggi e anche se avesse votato no, non sarebbe cambiato nulla perché per bloccare le nomine sarebbero serviti almeno 5 voti contrari". Così gli esponenti M5S in commissione di vigilanza Rai.

"La sua astensione è peraltro in piena linea con il voto espresso nel precedente CdA sul nuovo amministratore delegato - scrivono nella nota - ed esprime evidentemente la volontà di evitare uno scontro a priori pregiudizievole per l’azienda e valutare le prossime mosse dell’attuale governance e in generale del governo. Come Movimento 5 Stelle li attendiamo al banco di prova delle prossime scelte aziendali e soprattutto sulla prospettiva di una vera riforma del servizio pubblico".

"Non si tratta solo di rivoluzionare la governance - spiegano gli esponenti M5S in commissione di vigilanza Rai - ma di attualizzare la mission del servizio pubblico rendendolo più competitivo rispetto a un mercato che sembra destinato a mettere in forte difficoltà la Rai. Per questo invitiamo tutte le forze politiche a confrontarci affinché tutto questo decorra dalla prossima legislatura".

"Le scelte di oggi esprimono con chiarezza la linea rispetto al nuovo corso dell’Azienda: il bilanciamento tra voti favorevoli e astensioni sta ad indicare che non si intende firmare nessuna cambiale in bianco; le singole decisioni dei nuovi vertici saranno valutate volta per volta in base ai principi di pluralismo, inclusione, equilibrio di genere", dichiara quindi il consigliere d'amministrazione Rai in quota Cinque Stelle, Alessandro Di Majo.

"Nessuna preclusione rispetto alla possibilità di poter condividere singole specifiche scelte, ma allo stesso tempo nessuno sconto su una attenta valutazione nel merito di ciascuna di esse. In questo quadro l’augurio è che tutti lavorino concretamente per il futuro dell’Azienda, svolgendo insieme una riflessione condivisa e senza pregiudizi sui tanti problemi dell’Azienda stessa, a partire dal canone in bolletta e al grande tema delle frequenze, nell’interesse innanzitutto degli utenti e dei dipendenti”, conclude Di Majo.

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