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Migranti, Crosetto: "Senza sviluppo in Africa, decine di migliaia al giorno verso l'Europa"

Il monito del ministro della Difesa: "Serve creare sviluppo. Per la prima volta un ragionamento egoistico passa verso la crescita di qualcuno che è al di fuori"

Migranti, Crosetto:
18 aprile 2023 | 18.27
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"Decine di migliaia di persone al giorno che cercheranno di arrivare" in Europa se non si creeranno le condizioni per lo sviluppo dell'Africa. E' lo scenario disegnato dal ministro della Difesa Guido Crosetto al Forum di Confcommercio a Roma.

"Uno degli snodi fondamentali di questo secolo . ha scandito Crosetto . sarà il rapporto con il sud del mondo, per quanto riguarda l'Europa sarà il rapporto con l'Africa. Io sono convinto che non esista un futuro dell'Europa scollegato dal futuro dell'Africa se non altro perché stiamo parlando di un continente che arriverà a 2 miliardi e mezzo di popolazione tra 25 anni, stiamo parlando di un continente in cui non è prevista crescita economica, dove sono previsti disastri dei cambiamenti climatici e allora la somma di questi fattori non può che essere una somma distruttiva non solo per l'Africa, ma anche per l'Europa perché il giorno che un miliardo e mezzo di persone non potrà vivere in Africa, si rivolgerà alla parte del mondo più vicina e più ricca".

"Allora diventa miope per l'Occidente - ha ammonito - non guardare a come evitare questo scenario drammatico e come non guardare all'Africa come opportunità" ha aggiunto Crosetto.

"E non parlo dell'opportunità, com'è stata negli ultimi secoli, di un luogo da andare a depredare - ha proseguito Crosetto - ma un luogo nel quale innescare lo sviluppo economico. Allora la partenza dello sviluppo economico necessariamente avviene con la creazione di bolle di sicurezza, bolle di pace, ma non possiamo fermarci a questo, perché se in queste bolle non inneschiamo una crescita economica, una crescita agricola, dell'educazione, della salute, della cultura - e non dico di occidentalizzazione, perché l'errore dell'occidente è quello di voler importare la loro cultura -; se non inneschiamo un percorso di crescita di sviluppo economico che poi si gestiranno loro col modello democratico che preferiscono, ogni anno indeboliamo una parte dell'occidente. Quella europea di poter sopravvivere nei decenni avvenire. Per questo io penso sia importante iniziare a ragionarci, perché non dobbiamo limitarci a pesare al domani ma al dopodomani.

"Dobbiamo cercare di capire le condizioni esterne perché ormai le condizioni di sopravvivenza e di crescita dell'Europa e del nostro Paese non dipendono soltanto da che cosa accade entro i confini nazionali ma sempre di più da un legame che ci mette a fianco di Paesi che sembrano lontani ma che possono rappresentare per noi punti di crescita maggiore. - ha aggiunto - Quindi un'Europa e un occidente non miope è un occidente che aiuta a crescere il continente che più di tutti nei prossimi anni può crescere anche pensando egoisticamente a se stesso, è la prima volta che un ragionamento egoistico passa verso la crescita di qualcuno che è al di fuori" ha concluso il ministro.

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