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Migranti, contatti Italia-Germania su caso fondi a Ong

Ipotesi bilaterale con Scholz a Granada. Al momento non è in agenda, dipende da esito contatti tra due diplomazie

Migranti (Afp)
Migranti (Afp)
02 ottobre 2023 | 17.07
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"Ci sono contatti per trovare una soluzione" dopo il braccio di ferro Roma-Berlino sui finanziamenti tedeschi alle Ong e il conseguente impasse sul Patto europeo per le migrazioni e l'asilo. L'ipotesi di un bilaterale tra il cancelliere Olaf Scholz e la premier Giorgia Meloni al vertice di Granada c'è, ma attualmente "non è in agenda, dipende anche dall'esito dei contatti" tra le due diplomazie. Lo spiegano fonti diplomatiche italiane, precisando che tra i due Paesi "non c'è nessuna crisi in atto: anche con la Francia si scriveva di crisi e poi di rapporti idilliaci, non si tratta né dell'uno né dell'altro", puntualizzano le stesse fonti.

Meloni: "Basita per sentenza Catania"

Oggi intanto i riflettori sono accesi su quanto ha scritto su Facebook la premier Meloni. "Siamo di fronte a una pressione migratoria senza precedenti, dovuta all’instabilità di vaste aree dell’Africa e del Medio Oriente. Il Governo italiano lavora ogni giorno per fronteggiare questa situazione e contrastare l’immigrazione illegale di massa. Lo facciamo con serietà ad ogni livello: coinvolgendo gli altri Stati europei e stringendo accordi con i Paesi africani per fermare le partenze dei barconi e distruggere la rete dei trafficanti di esseri umani. E con norme di buon senso per facilitare le espulsioni di chi non ha diritto ad essere accolto. Un lavoro difficile, certo, ma che può portare a risultati concreti, con pazienza e determinazione. Certo, tutto diventa molto più difficile se nel frattempo altri Stati lavorano nella direzione diametralmente opposta, e se perfino un pezzo di Italia fa tutto il possibile per favorire l’immigrazione illegale", afferma la presidente del Consiglio.

"E non parlo - aggiunge la premier - solo della sinistra ideologizzata e del circuito che ha i propri ricchi interessi nell’accoglienza. Sono rimasta basita di fronte alla sentenza del giudice di Catania, che con motivazioni incredibili ('le caratteristiche fisiche del migrante, che i cercatori d'oro in Tunisia considerano favorevoli allo svolgimento della loro attività') rimette in libertà un immigrato illegale, già destinatario di un provvedimento di espulsione, dichiarando unilateralmente la Tunisia Paese non sicuro (compito che non spetta alla magistratura) e scagliandosi contro i provvedimenti di un Governo democraticamente eletto".

Anm

"Esprimersi in questi termini crea confusione nella pubblica opinione, una confusione pericolosa, si rappresenta la giurisdizione come se non facesse il bene del Paese e remasse contro gli sforzi che il governo sta facendo per contrastare l'immigrazione illegale, è una rappresentazione fuorviante, falsa che fa male alle istituzioni prima ancora che ai magistrati", dice all'Adnkronos il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, interpellato sulle affermazioni della presidente del Consiglio.

"Non entro nel merito, ma di là del merito, che non discuto, perché è possibile che il provvedimento veda una revisione nei successivi gradi di giudizio, ne faccio una questione di metodo: bisogna muoversi all'interno di un reciproco rispetto", sottolinea Santalucia. "La giurisdizione non è un pezzo del governo, per fortuna, siamo un organo di garanzia autonomo e indipendente, facciamo un altro mestiere, tuteliamo i diritti fondamentali delle persone, che in materia di immigrazione sono il nucleo centrale, e lo facciamo inserendo le normative nazionali in un quadro più complesso, della normativa sovranazionale ed europea, e guardando i principi e i valori costituzionali. E' un lavoro complicato, dove si può anche sbagliare, ma che va guardato con rispetto, è un lavoro complesso e non si può pensare che venga fatto guardando gli interessi del programma di azione del governo, che non deve essere ostacolato ma che non deve fare velo se un magistrato, nell'interpretazione libera delle norme, individua un problema e la necessità di dare la priorità alle fonti sovranazionali".

"Bisogna rispettarsi reciprocamente - ammonisce il presidente Anm - ci sono tutti gli strumenti per vedere se quel provvedimento vada confermato o meno, bisogna avere rispetto della funzione e delle persone. La collega sui giornali di oggi è stata fortemente aggredita, attraverso la ricerca di un pregiudizio in materia, alcuni pezzi della stampa fanno molto male. Un magistrato può avere le sue idee ma quando esercita la giurisdizione lo fa nel rispetto delle norme, se viene meno questa convinzione viene meno la tenuta del sistema, dobbiamo intenderci se abbiamo a cuore il bene delle istituzioni oppure no, io credo che si debba tornar a un maggiore equilibrio".

Csm

Aprire una pratica a tutela per la giudice di Catania Iolanda Apostolico, al centro delle polemiche. E' la richiesta che sta sottoscrivendo un gruppo di togati del Consiglio superiore della magistratura e che sarà formalizzata domani al comitato di presidenza. A firmare la richiesta una dozzina di togati. Promotore il gruppo di Area, a cui si sono uniti i consiglieri di Unicost.

Salvini

Matteo Salvini interviene su Instagram in merito alla decisione della giudice di Catania. "Perché pur di andare contro il governo si va contro gli italiani? Anche un giudice, se sbaglia, deve pagare come tutti i comuni mortali", afferma il vicepremier.

"Ma questi giudici che liberano i clandestini e ne impediscono l'espulsione, io mi domando vanno a fare la spesa, prendono l'autobus - aggiunge Salvini in un video postato sul social - prendono un treno dei pendolari, camminano, hanno dei figli e delle figlie che vanno a scuola e che escono di casa con un po' di preoccupazione?". "Perché pur di dar contro al governo si va contro l'Italia e gli italiani? Sicurezza, sicurezza, sicurezza, e riforma della giustizia, anche un giudice se sbaglia deve pagare come tutti gli altri lavoratori", conclude il leader leghista.

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