La premier in un'intervista: "Il governo ha giocato un ruolo chiave a Bruxelles, facendo sentire con autorevolezza la voce dell'Italia". Oggi incontro con Kishida
"Grande ammirazione per il Giappone", Paese che è "fonte di ispirazione per chi, come me, crede che il ruolo della politica sia quello di interpretare l’interesse nazionale e l’identità più profonda di un popolo, sostenendo allo stesso tempo la convivenza pacifica e l’ordine internazionale basato su regole". Lo dice Giorgia Meloni in un'intervista al quotidiano giapponese Yomiuri Shinbun in occasione della sua visita a Tokyo.
La presidente del Consiglio fa riferimento al 'partenariato strategico' lanciato con il premier Kishida che oggi incontrerà e spiega: "La nostra collaborazione si sta espandendo su tutti i fronti e il mio obiettivo per i prossimi anni è sostenere questo importante rilancio. Penso in particolare al lancio di un meccanismo strutturato di consultazione politica e di sicurezza, al rafforzamento dei partenariati industriali soprattutto nei settori ad alta tecnologia e all'attuazione di progetti congiunti di ricerca scientifica".
Meloni ricorda gli accordi bilaterali su previdenza sociale, vacanze-lavoro e coproduzione di film e sottolinea: "Intendo inoltre sostenere l'impulso dato alla nostra collaborazione nel settore della difesa con l'avvio del programma per lo sviluppo di un velivolo multiruolo di sesta generazione insieme al Regno Unito, incoraggiando altri progetti di comune interesse".
Nell'intervista, la premier parla anche del rapporto con la Cina: "Il memorandum 'Belt and road initiative' è stato firmato da un governo precedente, in un contesto internazionale diverso, e non ha creato i benefici sperati", per questo "ho deciso di non prorogarne la durata dopo la scadenza e di reindirizzare la collaborazione con Pechino verso strumenti più specifici e idonei a raggiungere migliori risultati economici per entrambi" ma "senza l’ampia condivisione strategica che comporta l’appartenenza alla 'Belt and road initiative'".
La presidente del Consiglio ribadisce la posizione dell'Italia sull'Ucraina: "Il sostegno dell’Italia all’Ucraina è stato - e rimarrà - incrollabile", perché "si tratta anche di tutelare il nostro interesse nazionale, perché la sicurezza dell’Ucraina è la sicurezza dell’Europa". Meloni sottolinea il fatto che "l'arma più grande che abbiamo a nostra disposizione è l'unità della nostra azione" e, a proposito della questione energetica, "l’Italia ha rapidamente assicurato una chiara, e necessaria, diversificazione delle sue forniture (in precedenza largamente dipendenti dalla Russia) e del suo mix energetico, dimostrando la capacità delle nostre democrazie di gestire le situazioni di crisi e contrastare i ricatti. Se ci si aspettava che il sostegno a Kiev crollasse, di certo non è stato così".
"In questi mesi il governo ha giocato un ruolo chiave a Bruxelles, facendo sentire con autorevolezza la voce dell’Italia e contribuendo al dibattito sui grandi temi", afferma la premier.
"Riguardo alle migrazioni, abbiamo presentato apertamente la nostra posizione su come gestire il fenomeno migratorio in modo 'globale', privilegiando la dimensione esterna come modalità per limitare le partenze. Questo approccio è stato progressivamente condiviso dagli altri Stati membri e dalle istituzioni dell’Ue, ed è stato approvato dal Consiglio europeo. Si è trattato di una vera e propria 'svolta culturale', incentrata sulla necessità di creare partenariati globali con i Paesi di origine e di transito che riguardino non solo la migrazione ma soprattutto la creazione delle condizioni per prevenire in primo luogo le partenze", sottolinea la premier.
"Tra i passi avanti concreti più significativi che sono stati compiuti, vorrei citare il Memorandum d’intesa tra Ue e Tunisia e i nuovi accordi che la Commissione Europea sta negoziando, in primis con l’Egitto, nonché le diverse iniziative dell’Ue per contrastare il traffico dei migranti, come emerge dalla conferenza internazionale dello scorso novembre e dalle nuove proposte legislative dell’Ue in materia. Mi riferisco anche ai nuovi importanti fondi per la dimensione interna ed esterna previsti dalla revisione del quadro finanziario pluriennale, adottata dal Consiglio europeo il 1° febbraio di quest'anno".
Poi, a una domanda sul fatto che i partiti di destra come AfD in Germania, Rn in Francia e il Partito per la libertà in Olanda stanno guadagnando popolarità in Europa, Meloni risponde che "ogni nazione europea ha le proprie dinamiche politiche, che solo in parte possono essere attribuite a tendenze generali".
"Sono tuttavia convinta, e la mia azione politica si è sempre ispirata a questa convinzione, che i popoli del nostro continente vogliono un’Europa che sappia giocare un ruolo da protagonista sulla scena globale, senza tradire o prevaricare le identità nazionali - afferma Meloni - Intendo continuare a lavorare per un’Europa che sia un colosso politico e non burocratico, cioè capace di raccogliere le sfide che richiedono l’unità tra le nazioni del continente, lasciando invece ai governi nazionali il compito di affrontare quelle politiche che possono essere attuate al meglio dalle istituzioni più vicine ai cittadini".
Per il G7 in Italia, "oltre al Summit che si terrà in Puglia dal 13 al 15 giugno, la nostra presidenza prevede un intenso calendario di incontri ed eventi istituzionali. Ospiteremo 20 incontri ministeriali, affrontando questioni di grande importanza", dice Meloni nell'intervista.
I temi sul tavolo dei leader saranno il sostegno all’Ucraina, il conflitto in Medio Oriente, le relazioni con i Paesi in via di sviluppo e le economie emergenti con un focus particolare sull'Indo-Pacifico e sull'Africa, spiega la presidente del Consiglio ricordando l'impegno per il piano Mattei. "L’Italia concentrerà inoltre gli sforzi su questioni chiave come la migrazione, il clima, la salute globale, la sicurezza energetica, la sicurezza alimentare e le sfide derivanti dall’invecchiamento della popolazione", sottolinea.
Grande spazio al tavolo dei leader troverà la questione Intelligenza artificiale. Meloni ricorda l'Hiroshima AI process' e sottolinea: "Svilupperemo ulteriormente questo lavoro per garantire che l’IA sia incentrata sull’uomo e controllata dall’uomo, tenendo conto dei principi etici fondamentali dell’umanità"; "intendiamo focalizzare l'attenzione dei nostri partner sull'impatto dell'IA sul mondo del lavoro, coinvolgendo non solo le aziende ma anche la società civile e i sindacati per dare risposte a quello che rappresenta un rischio concreto per i nostri lavoratori". Altro aspetto, quello delle fake news: "Le false informazioni costituiscono una parte importante della guerra ibrida, che mette a rischio la coesione delle nostre democrazie. Dobbiamo trovare il giusto equilibrio, contrastando gli attacchi e le interferenze esterne e, allo stesso tempo, garantendo la libertà di espressione, che è un pilastro fondante delle nostre democrazie", dice Meloni.