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Inviata lettera all'Ue

La missiva del governo sui conti pubblici è stata spedita ai 27 Stati membri dell'Unione europea, a Juncker e a Tusk. Conte: "Equilibrio tra stabilità e crescita". E su Dl crescita M5S e Lega litigano

(Foto Palazzo Chigi)
(Foto Palazzo Chigi)
19 giugno 2019 | 22.55
LETTURA: 2 minuti

di Ileana Sciarra

E' stata inviata ai 27 Stati membri dell'Unione europea, al presidente della Commissione Ue Juncker e al presidente del Consiglio europeo Tusk, la lettera del governo italiano sui conti pubblici . Lo comunicano fonti di Palazzo Chigi.

In un passaggio della missiva, visionata dall'Adnkronos e lunga sei pagine, il premier Giuseppe Conte scrive: ''Ritengo che sia nostro dovere aprire, adesso, senza ulteriore indugio, una 'fase costituente' di governo delle nostre società e delle nostre economie, riconsiderando modelli di sviluppo e di crescita che si sono rivelati inadeguati di fronte alle sfide poste da società impoverite, attraversate da sfiducia, delusione, rancore''.

''Prima che l'Unione Europea si trovi a dover affrontare nuove crisi finanziare sistemiche e globali, occorre una riflessione approfondita su come assicurare un effettivo equilibrio tra stabilità e crescita, tra riduzione e condivisione dei rischi - si legge ancora -. Sono poli dialettici, ma devono essere valutati insieme, devono essere tra loro adeguatamente bilanciati''.

''Come l'esperienza ha dimostrato - scrive ancora il premier - se sono posti in opposizione, se per assicurare la piena realizzazione dell'uno si sacrifica l'altro, si rischia di pagare un prezzo molto elevato per la coesione sociale ed economica dei singoli Stati membri, e, quindi, per la credibilità stessa del progetto europeo''.

Conte rimarca inoltre che ''l'Italia, in quanto Paese fondatore della casa comune, avverte la piena responsabilità di coltivare un dialogo aperto e costruttivo con la Commissione europea''. ''Lo ha dimostrato anche di recente, nel dicembre 2018 - fa notare il premier - allorché un intenso negoziato ha consentito di chiarire i dettagli della nostra manovra economica, il linea con le regole previste dal patto di stabilità e crescita. Adesso l'Italia viene nuovamente sollecitata a dare conto del rispetto di queste regole''.

Nella missiva è contenuto poi un attacco ai cosiddetti 'paradisi fiscali', ossia a chi, all'interno dell'Ue, applica tasse agevolate. Il premier, oltre a chiedere nuove regole per salvaguardare il progetto europeo, sferra anche un attacco a quello che considera un comportamento 'unfair', più volte definito dal presidente del Consiglio di un vero e proprio 'dumping fiscale'.

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