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Galantino: "Dialogo con Salvini? Con tutti ma non avremo anello al naso"

Il presidente Apsa: "Né con Ruini né contro, ma ricordo che i vecchi collateralismi non portano da nessuna parte"

Nunzio Galantino  (IPA/ Fotogramma)
Nunzio Galantino (IPA/ Fotogramma)
05 novembre 2019 | 18.15
LETTURA: 3 minuti

Dialogo con tutti ma "in chiarezza e senza strumentalizzazioni perché se lo fa la Chiesa è un brutto servizio. Gli altri non ci troveranno con l'anello al naso". Monsignor Nunzio Galantino, presidente dell'Apsa, intervistato da 'Tv2000', non le manda a dire sul fatto se sia giusto dialogare con il leader della Lega Matteo Salvini, come auspicato dall'ex presidente della Cei Camillo Ruini. E mette in guardia: "Questo sport con Ruini o contro Ruini non mi interessa; ma se dialogo vuole dire cominciare a rimettere in piedi vecchi collateralismi, io non ci voglio avere a che fare perché conosciamo i vecchi collateralismi a che hanno portato: da nessuna parte".

Monsignor Galantino, a proposito del dialogo con Salvini, premette: "La domanda ha due tipi di risposta: la prima riguarda il dialogo in se. Il Papa ha detto con chiarezza che dialogo non è mettersi a tavola per dividersi la torta. E non è nemmeno un cercare una sintesi a tutti i costi. Il dialogo non appiattisce tutte le posizioni. Dialogo chiede disponibilità al confronto con l' altro perché se c'è disponibilità io posso crescere ascoltando l'altro se porta istanze diverse dalle mie. Al dialogo non si va come in guerra".

"Al dialogo - dice con chiarezza il presule - non si va nemmeno per svendere la propria identità, le proprie attese e aspirazioni, il dialogo è qualcosa di dinamico, non per portare in tasca il proprio gruzzoletto. Questo è da miserabile".

Con Ruini o contro Ruini? "Abbiamo tanti problemi a cui dedicarci per cui questo sport con Ruini o contro Ruini, non mi interessa dichiararmi dalla sua parte o contro di lui. A nessuno interessa sapere. Ma una cosa devo dire: se dialogo vuole dire cominciare a rimettere in piedi vecchi collateralismi, io non ci voglio avere a che fare perché conosciamo i vecchi collateralismi a che han portato: da nessuna parte. Se vuole dire andiamo a trovare il vincitore di turno non mi interessa, mi interessa il dialogo per la vita politica, ecclesiale, sociale. Non ci si inventa gente dialogante. Come chiedo a me Chiesa di non andare al dialogo per guadagnarmi un pezzo di torta, mi interessa che dall'altra parte non ci sia desiderio di strumentalizzare la mia disponibilità. Il dialogo va fatto con tutti ma con chiarezza senza strumentalizzazioni perché se lo fa la chiesa è un brutto servizio. Gli altri non ci troveranno con l'anello al naso".

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