"La scelta è tra noi e la Meloni". La Direzione Pd approva all'unanimità la relazione del segretario
"Ci sono le alleanze elettorali che siamo costretti a fare dalla legge elettorale". Enrico Letta, segretario del Pd, si è espresso così nella Direzione del partito a meno di 2 mesi dalle elezioni politiche 2022 in programma il 25 settembre. "Il voto darà un risultato chiaro e andrà in una direzione o nell'altra, il pareggio non è contemplato. O vince l'Europa comunitaria o quella dei nazionalismi", "la scelta è fra noi e Meloni".
"Sui diritti - ha scandito il segretario del Pd - c'è la differenza più grande tra noi e loro", la destra. "Mai come questa volta nel Paese è in gioco il futuro della società italiana e di milioni di giovani che vogliono vivere in una società in cui si è liberi".
Letta si è soffermato sui rapporti del Pd con il M5S. "Per tre anni abbiamo servito il Paese - ha detto in Direzione - Se non fosse stato il lavoro con i 5 Stelle non ci sarebbe stato il governo Draghi. Nessun pentimento, quello che ha fatto il Pd con scelte intelligenti accompagnando l'evoluzione del M5S ha contribuito alla nascita del governo Draghi. Il Conte bis ha aiutato il Paese a uscire dalla pandemia e ha trattato e ottenuto Next generation Ue".
"Sul M5S ho detto nessun pentimento per il lavoro fatto insieme, con molti di loro questo lavoro continua nei territori ed è giusto. Ma a chi ha la tentazione di dire ripensiamoci invito a guardare cosa pensano i nostri elettori, il giudizio è lapidario" ha avvertito il segretario.
Quanto alla "discussione sulla premiership è stata surreale, nella giornata di ieri. A chi affila le armi dico che a Palazzo Chigi si va perché gli elettori ti spingono lì e il Parlamento ti vota. Io vorrei derubricare questa assurda discussione e dire che, se volete, assumo completamente il ruolo di front runner della nostra lista" ha affermato il leader dem.
Letta ha proposto "una partecipazione alle elezioni centrata sulla nostra lista, del Pd, aperta ed espansiva, soprattutto a chi ha condiviso il progetto delle Agorà, penso ad Articolo 1 e Demos. Questa lista sarà il cuore del nostro progetto. L'obiettivo è l'Italia democratica e progressista, questo è il brand che dobbiamo lanciare e la nostra campagna presenterà il progetto Italia 2027".
"Al di fuori del trio dell'irresponsabilità dobbiamo parlare e verificare se possono essere stipulate alleanze meramente elettorali - ha aggiunto - Perché questa legge non è il Mattarellum, non porta a coalizioni ma solo ad alleanze elettorali".
E "a destra hanno litigato così tanto che nel caso in cui, e non accadrà, vincessero le elezioni durerebbero un mese".
"Con Forza Italia - ha spiegato - abbiamo lavorato bene anche a livello europeo, poi c'è stata la decisione di sciogliersi nella Lega, un punto di non ritorno per future collaborazioni con loro. Ma se non convinciamo una parte di elettori che hanno votato lì sarà difficile giocarsela con gli astensionisti".
Poi, sulle candidature: "Il taglio dei parlamentari è passato totalmente in cavalleria. Oggi non è più come quando c'erano decine di posti da distribuire, tutti abbiamo chiaro cosa vuol dire".
"Tutti dovete pensare a come dare una mano e non essere un problema. E' evidente che se ognuno di voi si approccia pensando a come possa essere utile piuttosto che pensando 'ora pianto un chiodo' sappiamo che c'è differenza e possiamo passare tre settimane senza far volare stracci. Ci chiedo uno sforzo", ha detto il segretario del Pd.
"Io ho avuto la fortuna di non partecipare alla Direzione nazionale che ha approvato le liste, farò di tutto perché non sia così, perché si arrivi a quel momento sapendo che tutti i nodi saranno sciolti non in una logica di interessi personali, non candidare miei amici ma perché insieme si ragionerà per andare a vincere quei collegi", ha chiarito Letta, aggiungendo che "la legge uomo donna si applica, non venite a chiedermi cose che non si possono fare".
"Ci sono 30 collegi al Senato e 60 alla Camera da cui dipenderanno le elezioni. Siamo sotto di 5-6-7-8 punti, dobbiamo scegliere il candidato giusto. E la gente va a vedere se c'è il paracadute oppure no...".
Il leader dem ha quindi spiegato che "il 2 agosto terminerà il lavoro istruttorio dei segretari regionali" sulle liste e "tra il 9 e l'11 agosto convocheremo una Direzione nazionale e andremo alla chiusura delle scelte".
Letta si è commosso durante il suo intervento alla Direzione del Pd nel momento in cui ha ricordato David Sassoli. "Ora è il momento" di andare al voto, "anche se tutti avremmo voluto che non fosse questo il momento, avremmo voluto concludere il percorso dei 'Sassoli camp'" in programma a settembre, ha detto il segretario del Pd fermandosi per un attimo tra gli applausi.
Poi, nelle repliche alla Direzione ha sottolineato: "Il cuore siamo noi con la nostra lista e poi ci sono le alleanze elettorali che siamo costretti a fare dalla legge elettorale. Sono due livelli diversi tra loro, questa è la chiave. La narrazione dovrà esser netta e chiara sulle nostre posizioni: le alleanze elettorali non inficeranno in nulla la nettezza e il racconto su chi siamo noi".
L'esito delle elezioni comporterà anche "un cambio in Europa. Da una parte c'è quello che abbiamo costruito, con la foto del treno verso Kiev. Dall'altra ci sono Orban e Kaczyński. La partita è questa".
"Farò di tutto per essere all'altezza del mandato che mi date. Non sarà facile, non abbiamo interlocutori semplicissimi. La partita è costretta nei tempi, in una situazione particolare" ha detto il leader dem.
La Direzione del Pd ha approvato all'unanimità la relazione del segretario.