Il premier: "In M5S tante anime, ma governo non in discussione". Sull'ex Ilva: "Evitato disastro economico-sociale, Mittal è tornato sui suoi passi e ora ci sono le premesse per un percorso serio". Sulla manovra: "Trovate coperture, siamo in dirittura d'arrivo". "Mes? Lavoriamo per difendere interessi nazionali"
ArcelorMittal, Alitalia, manovra, dissesto idrogeologico, Fondo salva-stati. Poi i rapporti all'interno dell'esecutivo, e con Di Maio e Renzi. E, ancora, il movimento delle 'sardine'. Il premier Giuseppe Conte, ospite di Adnkronos Live, affronta tutti i principali temi di attualità: dal maltempo alla situazione dell'ex Ilva fino alle più strette questioni che riguardano il mondo politico ed economico.
Le 'sardine'? "Le mangio perché sono un pesce azzurro..." scherza il premier. Messa da parte l'ironia, il presidente del Consiglio osserva: "E' un movimento molto stimolante nelle posizioni che ha assunto, ci vedo tanta voglia di partecipazione". Alla domanda se incontrerà il movimento delle 'sardine', "volentieri, ci mancherebbe - risponde - Trovo molto stimolante un confronto con loro. Ma non vogliono nessun cappello politico, per cui da parte mia non mi affretto a chiedere l'incontro. Loro sono liberi, spontanei. Questa voglia di partecipazione dimostra che la nostra democrazia è sana".
DI MAIO E M5S - Quanto ai Cinque Stelle, Conte non crede che i problemi del M5S "dove ci sono tante anime, possano mettere in difficoltà il governo". "Il M5S è stato molto chiaro, ci sono state le votazioni, ha dichiarato che avevano un programma, dicendosi 'pronti a realizzarli con chi è disponibile'". "La Lega quando la situazione si è fatta complicata, si è tirata da parte, candidandosi a governare con pieni poteri, sappiamo come è andata a finire", aggiunge Conte. "Il M5S sta attraversando una fase di transizione, tutte le varie anime stanno venendo fuori. Ecco perché auspico che si realizzi al più presto questo rilancio". E sul ruolo di Di Maio, capo politico del Movimento, il premier osserva: "Farsi interprete di queste differenti anime non è semplicissimo".
Se il M5S si sta comportando come un partito di opposizione? "Questo non lo posso sentire. Il Movimento è in maggioranza dal giugno 2018, definirlo partito di opposizione mi sembra ingeneroso". Grillo? "L'ho sentito prima che venisse a Roma, abbiamo parlato dell'Ilva, lui è molto affascinato dal futuro, dalle tecnologie, dai temi dell'ambiente". "E' sempre molto affascinante parlare con lui" dice il premier. "Se mi fido di Luigi Di Maio? Certo che mi fido di Di Maio, lavoriamo insieme da tempo". "Un weekend con i ministri? L'importante è ritrovarsi e concedersi un po' di tempo per lavorare seriamente, a definire agenda e priorità, i punti programmatici li abbiamo, ma se si sbagliano i tempi, il cronoprogramma è un problema".
RENZI E ITALIA VIVA - Alla domanda se si fidi anche di Renzi, il premier risponde: "Certo che mi fido anche di Renzi. Italia Viva è una componente essenziale di questo governo. Mi fido di tutte le forze. Se non mi fidassi, non potrei andare avanti. Lavoriamo per progetti di ampio e lungo respiro... Se non mi fidassi di qualche componente del governo non perderei il tempo per progettare riforme che richiedono" un orizzonte ampio.
EX ILVA - "Abbiamo evitato il disastro economico-sociale immediato. Mittal è tornato sui suoi passi e ora ci sono le premesse per un percorso serio" dice il premier sulla vicenda ex Ilva. "Noi ci mettiamo anche il cuore oltre che la testa per realizzare questo obiettivo", aggiunge Conte. "Se ricorderete - prosegue - al primo incontro Mittal si era presentato con un atto concreto, il recesso. In alternativa, ma solo verbalmente, mi ha detto 'potremmo rimanere se ci consentite 5mila esuberi'. La mia risposta è stata assolutamente no. Mi ha chiesto lui l'incontro. Noi abbiamo reagito in modo forte, siamo stati bravi. Tutti abbiamo afferrato l'importanza di marciare nella stessa direzione. Il risultato è stato che Mittal è tornato al tavolo, stiamo riavviando il negoziato con questi obiettivi".
"Il signor Mittal conosce gli obiettivi di governo", scandisce, tra i quali "garantire la massima occupazione ma ci rendiamo conto che il piano industriale elaborato non è sostenibile, dobbiamo tramutare la necessità in una opportunità. Facciamo dell'Ilva uno stabilimento modello dal punto di vista delle energie pulite in tutto il mondo. E' un polo che per anni è stato l'eccellenza in campo siderurgico. Il governo c'è, il sistema Italia c'è se si vogliono fare le cose per bene".
DISSESTO IDROGEOLOGICO - Parlando del dissesto idrogeologico nel Paese, il premier sottolinea: "Sono giorni drammatici, abbiamo vissuto una cosa simile lo scorso anno. Noi abbiamo approvato il piano 'proteggi Italia', che serve a prevenire queste calamità, consapevoli di avere un Paese forte ma un territorio fragile". "Serve la messa in sicurezza del territorio - rimarca - noi abbiamo organizzato al meglio la prevenzione, recuperando 11 miliardi in base pluriennale, alcuni già impegnati". E "con le nuove forze di maggioranza dobbiamo rafforzare quel piano, dobbiamo accelerare sugli investimenti".
MANOVRA - "Abbiamo trovato le coperture per la plastic tax e per le auto aziendali, abbiamo trovato la quadra" rivela il premier. "Ci siamo resi conto che c'erano delle criticità, come sulla plastic tax e sulle auto aziendali". "Siamo in dirittura d'arrivo", dice Conte. "Gli emendamenti della maggioranza alla manovra? C'è grande vivacità nella maggioranza, c'è un grande dialogo, stiamo filtrando le sensibilità, il clima è sereno, ci concentreremo su emendamenti che offrono miglioramenti della manovra, si diraderanno" aggiunge Conte.
MES - Ospite di Adnkronos Live, il premier torna anche sulle polemiche sul Fondo salva-stati europeo, al centro del dibattito in questi giorni: "Sul Mes procediamo serenamente, ci confronteremo con il Parlamento, non c'è nessun veto". "Metto per iscritto che questo meccanismo servirà su richiesta, su base volontaria e non imposta. Abbiamo scongiurato una ristrutturazione automatica del debito e questo è fondamentale. Fino ad ora siamo dei contributori netti... La nostra posizione migliorerà, avremo più vantaggi di quanti ne abbiamo ricevuti - assicura il premier - Stiamo lavorando in Europa per difendere l'interesse nazionale".
Sul Mes, spiega, "le criticità più indigeste all'Italia sono state superate, nella versione attuale ora è molto ben digeribile, già a giugno il Parlamento ha espresso l'esigenza che questa misura andasse di pari passo con altre misure, con l'Edis, l'eurobudget". "All'Eurosummit, a giugno, ho detto che su questo punto il Parlamento mi vincola a procedere secondo la logica di pacchetto, l'Italia si riserverà una valutazione complessiva e non sul singolo Mes, sulla riforma complessiva". "Procediamo serenamente, sono documenti pubblici, c'è chi si sveglia oggi, c'è chi dice che abbiamo firmato di notte, io dico di non prendere in giro gli italiani", sottolinea Conte. "Il precedente Parlamento ha espresso già una mozione sul tema del Mes, è una questione che anche il precedente esecutivo ha seguito, ci sono state tante riunioni di maggioranza, ancora a giugno, la mozione che ne è derivata non è stata di assoluta contrarietà al Mes, ma eravamo tutti consapevoli che era una misura che presentava alcune criticità", ribadisce il premier.
ALITALIA - "Insieme a Patuanelli stiamo lavorando intensamente perché parli italiano, se dovrà interloquire con americani e tedeschi sarà secondario" afferma il presidente del Consiglio parlando di Alitalia. "Vediamo chi sarà miglior sponda per rilanciare Alitalia - aggiunge - Noi siamo per così dire neutri rispetto alla scelta tra americani e tedeschi, ora c'è un dialogo avviato con Delta. Stiamo cercando di finalizzare, deve essere un piano industriale, noi vogliamo una soluzione sostenibile, che possa offrire prospettiva. Non escludiamo un passaggio temporale".
DL SICUREZZA - Le modifiche dei decreti sicurezza richieste dal Presidente della Repubblica "sono nei punti di governo, appena porteremo a casa la manovra economica, ci ritroveremo con le forze di maggioranza, per concordare una sequela temporale per realizzare le riforme e anche le modifiche dei decreti sicurezza, io sono assolutamente disponibile ad affrontarli a breve" dice Conte.
MIGRANTI - Parlando dei migranti e delle vittime, Conte dice: "Io andrò anche a Lampedusa ma per risolvere il problema di queste tragiche morti forse è più importante lavorare in Europa come stiamo facendo, per rafforzare un meccanismo di gestione dei flussi migratori. E' l'unica strada credibile" evidenzia. Per quanto riguarda il tema dei migranti "ci sono rotte orientali e rotte occidentali", è un tema che dobbiamo "affrontare in modo organico, non solo per quello che riguarda noi, se guardiamo i trend, dall'Asia arriveranno flussi migratori più consistenti di quanti ne stanno arrivando dall'Africa".
AFRICA - In Africa "ci guardano con grande attenzione, accettano le nostre proposte. Non ci vedono come oppositivi ma come propositivi. E' per questo che possiamo dare un grande contributo. L'Italia è in prima fila per realizzare un piano di investimenti per l'Africa - spiega il presidente del Consiglio - Più viaggio e più mi rendo conto che abbiamo un grande vantaggio rispetto agli altri Paesi. Per la sua postura internazionale, l'Italia ha la capacità di parlare con tutti. I nostri contingenti sono quelli più amati dalle popolazioni locali".
LIBIA - In Libia "la soluzione" tramite "l'opzione militare non sta portando a pacificare il Paese - osserva - è una opzione che rischia di destabilizzare ancora di più questa zona, dobbiamo lavorare per una soluzione politica".
AGENDA - "Le misure che dovremo adottare e varare: riforma giustizia, riforma dell'Irpef, ridurre la burocrazia" afferma il premier dettando l'agenda dei prossimi impegni di governo, che vorrebbe veder realizzati. "Tra un po' avremo il piano per il Sud che ci presenterà il ministro Provenzano - aggiunge Conte - Se potessimo fare queste riforme, l'Italia crescerebbe molto di più, ci lavoreremo fino all'ultimo giorno del governo".
RIFORMA GIUSTIZIA E PRESCRIZIONE - "La riforma della giustizia, proposta da Bonafede, è nei punti programmatici della maggioranza ed è fortemente voluta anche dal presidente del Consiglio, oltre che dalle altre forze che si sono impegnate a realizzarla" rimarca il premier, evidenziando la necessità di lavorare "anche all'accelerazione della riforma della giustizia tributaria, che oggi è un grosso problema".
Sul tema della prescrizione "non c'è nessun particolare allarme in relazione al fatto che c'è attualmente una norma vigente che fa scattare la prescrizione in coincidenza con la sentenza di primo grado. Anche se i tempi della giustizia dovessero ritardare, la norma sulla prescrizione si applicherà ai fatti commessi dopo l'entrata in vigore della norma stessa, quindi dopo gennaio 2019".
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