Dall'inviata Giorgia Sodaro
"Attendiamo il verdetto ma siamo sicuri di quello che succederà. Il fatto che Guglielmo Mollicone non è qui fisicamente si sente, per me era un sostegno, era il mio pilastro, però è come se ci fosse, io rappresento lui e i familiari, lui è qui con noi". Lo ha detto arrivando all'udienza preliminare sull'omicidio di Serena Mollicone, Maria Tuzi, figlia del brigadiere Santino Tuzi, morto suicida l'11 aprile 2008.
Il brigadiere Tuzi dichiarò di aver visto Serena Mollicone entrare nella caserma dei carabinieri di Arce il 1 giugno del 2001, versione che poi ritrattò e che riconfermo' qualche giorno prima di morire. "C'è anche mio padre con le testimonianze che ha lasciato e le piccole cose che abbiamo trovato nei documenti", aggiunge Maria Tuzi. Poi rispondendo alle domande dei giornalisti che le chiedevano un commento sulle affermazioni della difesa della famiglia Mottola su suo padre la figlia del brigadiere sottolinea: "I documenti parlano chiaro, noi li abbiamo letti bene e sappiamo cosa c'è scritto. Non mi preoccupa quello che è stato detto. Secondo me non sono stati letti bene i documenti".