Cosa dovrebbe fare il ministro dell’Istruzione dopo il parere di condanna da parte del Comitato europeo dei diritti sociali sulla mancata assunzione in ruolo dei precari nell’anno del record di supplenti della scuola pubblica italiana? “Riaprire subito le GaE per assumere chi è abilitato ad insegnare, come è stato già fatto nel 2008 e nel 2012, anche estendendo ad altre categorie, come gli educatori e gli Itp”. La risposta è giunta da Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, durante la conferenza stampa organizzata dal giovane sindacato per esaminare gli effetti della recente posizione presa dal Comitato europeo dei diritti sociali sul ricorso n. 146/2017, presentato nel 2017 dalla stessa Anief.
A distanza di tre anni, il Comitato europeo dei diritti sociali del Consiglio d’Europa ha inviato un duro monito alla politica perpetrata dai governi italiani sulla reiterazione dei contratti a termine sottoscritti nei confronti dei docenti non di ruolo: “Dopo questa importante presa di posizione – ha detto Pacifico – il nostro Paese non potrà più nascondersi, ma dovrà necessariamente immettere in ruolo tutte le categorie di insegnanti e lavoratori della scuola che hanno svolto il servizio minimo di 36 mesi”. Il rischio, stavolta, è notevole.
“Altrimenti - ha concluso il sindacalista autonomo - l’Italia a breve, entro non troppi mesi, rischierà di essere condannata. La procedura d’infrazione 4231, con cui da sette anni la commissione Ue sta indagando sui motivi della reiterazione dei contratti a termine, rimane infatti in essere. E senza risposte convincenti, se non si procederà al reclutamento automatico, anche lasciando fuori qualcuno, stavolta a breve presenterà il conto” con sanzioni importanti.