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Confimi industria, 37mila figure da assumere in produzione in autunno

L'indagine congiunturale, nonostante ordinativi in calo da inizio anno

Confimi industria, 37mila figure da assumere in produzione in autunno
16 luglio 2024 | 18.22
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Ordinativi in calo da inizio anno; eppure, la manifattura è in cerca di nuove 37mila figure da assumere nel prossimo semestre e tutte in produzione. A farne richiesta sono le imprese di Confimi Industria chiamate a rispondere all’indagine congiunturale promossa dal Centro studi della Confederazione dell’industria manifatturiera e dell’impresa privata. Nonostante la forte contrazione registrata da gennaio ad oggi - oltre il 30% delle pmi ha lamentato una riduzione fino al 10% delle commesse rispetto allo scorso anno - le imprese sono alla ricerca di nuovi collaboratori: oltre 27mila le figure specializzate necessarie per affrontare l’autunno alle quali si aggiungono 10.260 figure non specializzate.

C’è poi il rovescio della medaglia e riguarda le previsioni dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali, anche se solo il 14% degli intervistati dichiara che potrebbe farne ricorso per circa il 10% della propria forza lavoro. Ancora tema lavoro.

Il Centro studi di Confimi, nel chiedere a chi fa impresa quali siano le principali problematiche con cui deve confrontarsi, individua due voci su tre che riguardano il personale: per 6/10 il principale ostacolo è trovare collaboratori, specializzati e no. Per 4/10 l’ostacolo è invece proprio il costo del personale. Sul gradino più basso del podio, è rilevato dal 32,6% del campione, l’eccessivo carico burocratico che riguarda per lo più dichiarazioni, questionari, contrattualistica B2B.

Sorprende inoltre come, nonostante l’attesa e l’attenzione istituzionale e mediatica per il Piano Transizione 5.0, le imprese non abbiamo in programma investimenti per la seconda parte dell’anno. Altre preoccupazioni inoltre interessano i mercati: la manifattura italiana ha ancora come primo mercato la propria provincia/regione di riferimento oppure, al più, l’intero Stivale; come secondo mercato si afferma l’Europa ma entrambi risultano piuttosto fermi.

Unico sollievo per le imprese arriva dagli USA e dal Canada che dopo diversi anni tornano ad essere il terzo mercato di riferimento per le pmi del manifatturiero. Imprese e clima: circa la copertura assicurativa sui rischi catastrofali introdotta dalla Legge di Bilancio 2024, il 29% degli imprenditori si dice contrario ad assicurare terreni, fabbricati, impianti e attrezzature. Si dichiara invece favorevole il 27%. Incerta la maggioranza del campione (44%) che si pronuncerà solo una volta capito l’impatto economico di tali assicurazioni il cui costo al momento non è chiaro.

Altra perplessità riguarda il fatto che avere o meno la copertura assicurativa sui rischi catastrofali potrà essere un discrimine nell’aggiudicarsi bandi e finanziamenti pubblici: assolutamente contrario il 22%, la maggior parte invece si dichiara favorevole (17%) o favorevole con riserva (il 46%), quest’ultimi a condizione che non siano toccate le garanzie del fondo pmi e che la sottoscrizione o meno della polizza non sia una informazione a disposizione delle banche o degli istituti di credito. Si “astiene” invece il 15% che non si esprime perché non utilizzatore di investimenti pubblici.

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