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Coronavirus: mondo horeca punta su rivoluzione digitale per ripartenza

Dopo l'emergenza coronavirus

Coronavirus: mondo horeca punta su rivoluzione digitale per ripartenza
29 aprile 2020 | 15.38
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Arrivano i nuovi servizi smart per aiutare i ristoratori in difficoltà dopo l’emergenza Covid e una garanzia in più per tutti gli italiani che non vedono l’ora di tornare a mangiare fuori casa in piena sicurezza. Tra le misure di prevenzione raccomandate per la riapertura, c’è anche la digitalizzazione della ristorazione: ma come si stanno organizzando i player e le insegne del settore? L’italiana HealthyFood lancia My Contactless Menù, un servizio smart capace di aiutare il mondo dell’horeca a rispettare le nuove normative di sicurezza: ingressi contingentati, distanze, igienizzazione di tutto, menù incluso.

È aggiornabile in tempo reale in piena autonomia - con un importante risparmio di tempo e di denaro - e, consentendo la visualizzazione da remoto, assicura ai ristoratori di entrare nel network delle oltre 80mila persone che hanno scaricato l’app rendendolo facilmente condivisibile attraverso qualsiasi servizio di messaggistica. Consente la prenotazione online del proprio tavolo e di attivare la funzionalità Order & Pay by phone evitando passaggi di carte, comande e strumenti di pagamento di mano in mano.

“My Contactless Menù - spiega Pietro Ruffoni, Ceo di HealthyFood - è nato proprio per ridurre a zero il rischio di contagio, digitalizzando tutti quei processi che fino ad oggi hanno potuto essere fisici e che non potranno più esserlo; a questo aggiungiamo servizi a valore aggiunto come la visualizzazione dei valori nutrizionali e delle calorie: una rivoluzione digitale applicata al mondo della ristorazione. E tutto in un’app”.

“Quando eravamo quasi pronti al lancio - racconta Carlo Farina, co-founder di PickMealUp, nuovo servizio di delivery - siamo stati investiti dalla pandemia. Offrendo un servizio alla ristorazione ci siamo dovuti fermare e abbiamo deciso di ripensare a come essere di supporto alla comunità. Crediamo fortemente in una ripresa e, in attesa della tanto discussa Fase 2, per aiutare i ristoratori milanesi e i loro clienti, doneremo 5.000 pasti con la mission di ritrovare tutti insieme quella fiducia e serenità che avevamo prima, aiutando l'economia a ripartire con piccoli accorgimenti e nel rispetto della salute di tutti. La nostra app, contactless e basata su una logica di risparmio, confidiamo possa dare sollievo a consumatori e commercianti nella prima fase della ripresa".

“Siamo consapevoli che il mondo della ristorazione è cambiato - afferma Stefano Saturnino, ad di Pizzium - e che le nuove esigenze, alle quali stiamo facendo fronte nell’emergenza, perdureranno anche nei mesi a venire. Ci siamo organizzati per migliorare il servizio garantendo maggiore sicurezza attraverso un servizio di delivery diretto, gestito totalmente da noi. Abbiamo scelto, investendo, di non chiudere limitando la perdita di fatturato di queste settimane, rivedendo l'organizzazione dei locali e del servizio, mettendo in atto nuove procedure di sicurezza".

"Alla riapertura sicuramente bisognerà fare attenzione all’impatto psicologico delle nuove norme sui clienti, ma siamo certi di riuscire a far vivere loro comunque l’esperienza di sempre. La cosa importante è essere pronti e pianificare tutto per tempo, possibilmente con un piano condiviso da mettere in campo in tempi rapidissimi e che veda la collaborazione di imprenditori e istituzioni", aggiunge.

“Ci aspettiamo una ripartenza lenta e graduale per il nostro settore. Inizialmente abbiamo scelto di chiudere in tutto il mondo per mettere in sicurezza sia dipendenti che clienti. Abbiamo riaperto 10 giorni dopo alcuni locali con il solo servizio delivery e ora siamo in attesa di riaprire secondo le disposizioni che i vari governi ci daranno, 'inseguendo' l’evoluzione dell’epidemia come è normale che sia. In Italia, come all’estero, ci atterremo passo per passo alle linee guida indicate dai governi: facendo un’analisi diversa paese per paese, città per città e anche locale per locale, dato che molto dipende da posizione, grandezza e numero di posti a sedere di ciascun ristorante. Quando sarà possibile forniremo anche un servizio di take away con menù ad hoc e prezzi calmierati, puntando come sempre su tradizione e qualità. Sicuramente ci aspettano mesi difficili quindi vogliamo che Fratelli la Bufala resti accessibile a tutti”, commenta Giovanni Galbiati, ad di Fratelli la Bufala.

“La strategia di breve periodo di Bowls and More sarà quella di ripartire con l'operatività entro la prima settimana di maggio, attraverso la dark kitchen, ovvero con il solo servizio delivery tramite i principali player; poi, struttureremo anche un servizio di consegna diretto e organizzato al nostro interno. Stiamo creando nuovi piatti, pensati per il servizio delivery e take away, facilmente trasportabili e che mantengano intatte le proprie qualità anche se consumati a casa o in ufficio", spiega Nico Grammauta, direttore generale di Bowls and More.

"Quando sarà consentita la riapertura al pubblico, per garantire la massima sicurezza ai nostri clienti e al nostro staff di turno, saremo operativi con tutte le misure di sicurezza richieste (guanti, mascherine, gel disinfettanti, pulizia costante dei piani di appoggio, misurazione della temperatura al nostro staff, etc.). Il futuro, soprattutto per il nostro settore ma anche per quello del turismo, appare molto incerto ma la sfida sarà proprio quella di intercettare velocemente il nuovo tipo di domanda e cercare di soddisfarla nel miglior modo possibile”, conclude.

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