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Latte crudo ai bimbi? Grazie no!

09 ottobre 2024 | 08.21
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Nella piramide alimentare, immagine simbolo della dieta mediterranea, il latte con i suoi derivati occupa il terzo scomparto con un consumo consigliato da due a tre porzioni giornaliere, potendo essere assunto a colazione, a merenda o anche prima di dormire. D’altro canto, il latte è fonte generosa di proteine ad alto valore biologico, di zuccheri, di grassi saturi facilmente digeribili, di vitamine. È buono e versatile, tanto da costituire la base ideale di mille e più ricette, sia dolci che salate.

Tante sono le tipologie di latte a disposizione di un’utenza variegata ed esigente, desiderosa di scegliere, a seconda dei gusti e delle abitudini di consumo, latte di capra o di asina, latte di pecora o di mucca, latte delattosato o ipolattosato, latte intero o parzialmente scremato, latte fresco o a lunga conservazione (UHT). Tra tutte, quest’ultima è una delle distinzioni che più frequentemente si impone nelle preferenze del consumatore al momento della scelta del latte da acquistare.

La differenza tra questi due prodotti sta tutta nel processo di sterilizzazione, un particolare trattamento termico ‘Ultra High Temperature’ (“a temperatura super alta”) a cui, dopo la mungitura, viene sottoposto il latte che diventerà, così, “a lunga conservazione”, seppur deprivato di qualche vitamina.

In Italia, al momento, non è vietato il consumo del latte crudo a patto, però, che venga bollito prima della sua assunzione. Da cosa scaturisce questo pre-requisito senza il quale il consumo del latte crudo viene fortemente sconsigliato? Che cosa ha portato il padre di un bambino sfortunato a chiedere con forza al Governo che il latte crudo e i suoi derivati vengano vietati per legge ai minori sotto i 10 anni? Quali sono gli inconvenienti che possono derivare dal suo consumo? E sono così gravi da inibirne addirittura l’utilizzo? E negli altri Paesi esistono le stesse limitazioni più stringenti o ci sono riferimenti normativi diversi?

Tante domande per un problema di carattere sanitario che, secondo stime recenti, sarebbe in deciso incremento soprattutto a carico della popolazione infantile. Se ne parla venerdì 11 ottobre, nella prossima puntata di “Igea, la Medicina dal mito all’Intelligenza Artificiale” il format curato dall’immunologo Mauro Minelli che raccoglie aggiornamenti medici ed approfondimenti relativi alla salute, con consigli terapeutici, commenti e novità tecnologiche della medicina nell’era degli algoritmi.

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