E' ormai presente in 110 Paesi. In Italia sarà dominante nelle prossime settimane
La variante Omicron dilaga nel mondo, dove è ormai presente "in 110 Paesi" con un tempo di raddoppio" dei contagi "di 2-3 giorni". In Italia si attesta un po' sopra il 28% e sarà dominante nelle prossime settimane, secondo l'Iss. Mentre l'Organizzazione mondiale della sanità, sottolinea che "ci sono prove consistenti che questa nuova variante ha un sostanziale vantaggio di crescita rispetto a Delta: si sta diffondendo molto più velocemente nei paesi con trasmissione comunitaria documentata".
"Le stime sui tassi di crescita in Sud Africa sono ora in calo", riferisce l'Oms precisando che "è ancora incerto fino a che punto il rapido tasso di crescita osservato dal novembre 2021 possa essere attribuito all'evasione immunitaria o all'aumento della trasmissibilità, ma è probabilmente una combinazione di entrambi. Al momento sono ancora necessarie stime dei tempi di generazione di Omicron per comprendere meglio le dinamiche osservate". Allo stesso modo, servono "più dati" sulla gravità clinica dei contagi da Omicron, sull'efficacia dei vaccini, soprattutto in caso di persone con 1 o 2 dosi soltanto, sulle reinfezioni.
IN ITALIA E' IL 28% DEI CASI
La variante Omicron in Italia rappresenta oggi circa il 28% dei contagi e si avvia ad essere presto dominante. Il quadro covid, con forti variazioni da regione a regione, è delineato dalla stima basata sulle analisi preliminari dei tamponi raccolti per l’indagine rapida del 20 dicembre, come comunica l'Istituto superiore di sanità (Iss) in una nota. L’analisi - precisa l'Iss - si è basata su circa 2mila tamponi raccolti in 18 regioni e province autonome, in cui sono stati considerati come possibili positivi a Omicron quei campioni in cui risultava mancante uno dei tre geni che normalmente viene ricercato nei test diagnostici molecolari (cosiddetto S gene dropout) o altri test di screening per escludere la presenza della variante Delta, al momento ancora dominante.
Una indicazione più precisa sulle stime di prevalenza - annuncia l'Istituto - verrà dal completamento della flash survey, i cui risultati arriveranno il 29 dicembre, mentre una nuova flash survey è già programmata per il 3 gennaio per valutare strettamente l’evoluzione della situazione epidemiologica. Confrontando i risultati della flash survey condotta con la raccolta dei campioni il 6 dicembre e quelli di questa stima preliminare il tempo di raddoppio della variante risulta di circa due giorni in linea con quello già trovato in altri paesi europei. "Anche se i risultati sono ancora preliminari, la stima conferma la grande velocità di diffusione della variante, che sembra dare focolai molto estesi in breve tempo e si avvia ad essere maggioritaria in breve tempo, come sta già avvenendo in diversi altri paesi europei", dice il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro.
"In base ai dati oggi disponibili le armi a disposizione sono la vaccinazione, con la terza dose tempestiva per chi ha già completato il primo ciclo, e le misure, individuali e collettive, per limitare la diffusione del virus, dall’uso delle mascherine alla limitazione dei contatti e degli assembramenti", aggiunge.