Kiev annuncia intanto l'abbattimento di 4 missili da crociera e dieci droni della Russia: raid durato 6 ore. Mosca denuncia attacco con droni su Voronezh. Biden, Sunak e von der Leyen ribadiscono appoggio a Kiev
Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky rivendica, "risultati" per le forze di Kiev nei "pesanti combattimenti" in corso nella regione di Donetsk e nell'est del Paese. Ma combattimenti sono in corso anche nella regione di Zaporizhzhia, dove le forze ucraine cercano di guadagnare territorio in direzione sud, verso la cittadina di Orikhiv, secondo quanto rendono noto i blogger militari, anticipando il piano di Kiev per riprendere il controllo sull'accesso al Mare di Azov, spaccando le forze russe in due gruppi distaccati.
Nel video messaggio che ha registrato in treno, dopo aver visitato le zone colpite dall'inondazione che ha fatto seguito all'esplosione della di Kakhovka, sottolinea che "ci sono risultati". "Sono grato a tutti coloro che li hanno resi possibili. Ben fatto a Bakhmut. Passo dopo passo", ha aggiunto Zelensky parlando di alte zone di combattimento, senza per il momento fornire altri dettagli.
Intanto le forze ucraine rivendicano l'abbattimento di quattro missili da crociera sui sei lanciati dalla serata di ieri e dieci droni russi su 16. Un civile è rimasto ucciso e altri tre sono stati feriti nei raid russi durati sei ore la scorsa notte, ha denunciato il ministero degli Interni a Kiev, precisando che sono stati distrutti anche quattro edifici, in seguito ai detriti causati dai missili abbattuti. Sono state diffuse le foto dell'intervento dei vigili del fuoco in edifici residenziali di Zviahel, nella regione di Zhytomyr. Due missili da crociera russi hanno colpito un obiettivo civile nella regione di Cherkasy, dove sono rimaste ferite altre otto persone, secondo il governatore.
Le autorità di Mosca hanno denunciato un attacco con droni condotto contro la città di Voronezh, nel sud della Russia, nel quale sono rimaste ferite due persone. Lo riferisce il governatore regionale Alexander Gusev. Voronezh si trova a circa 180 chilometri dal confine con l'Ucraina e confina con le regioni russe di Kursk e Belgorod.
Joe Biden e Rishi Sunak hanno intanto ribadito la loro intenzione di continuare a fare da traino all'alleanza occidentale in sostegno dell'Ucraina nel loro incontro di ieri alla Casa Bianca. La 'relazione speciale' fra Londra e Washington prosegue.
"Il sostegno sarà reale, anche se ci sono alcune voci oggi a Capitol Hill che si chiedono se dobbiamo continuare a sostenere l'Ucraina e per quanto tempo", ha affermato il Presidente americano, sottolineando che se la Russia non viene fermata, la sua aggressione non finirà ai confini dell'Ucraina. "Vi chiedo di immaginare quello che accadrebbe se non sostenessimo l'Ucraina. Pensate che la Russia si fermerebbe a Kiev? Pensate che questo sarebbe tutto?", ha aggiunto.
Washington, ha dichiarato Sunak, ha consentito "alle forze della democrazia e della libertà di prevalere". Londra, ha aggiunto, "non ha intenzione di ridurre il suo sostegno". "Non c'è ragione per aspettare che ci facciamo da parte. Non andiamo da nessuna parte. Saremo qui tutto il tempo che sarà necessario", ha precisato, sottolineando che "la nostra è una alleanza indispensabile". "Vedrete gli Stati Uniti e la Gran Bretagna lavorare ancora più a stretto contatto sulle questioni economiche più importanti dei nostri tempi perché questo è quanto il momento richiede".
L'Unione Europea "deve dimostrare una solidarietà incrollabile con l'Ucraina, come abbiamo fatto per 16 mesi e come continueremo a fare, fino a quando Kiev non uscirà vittoriosa. Parliamoci chiaro: l'Unione Europea vuole la pace, ma questa pace deve essere giusta. Deve ripristinare l'Ucraina entro i suoi confini e la sua sovranità". Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ospite dell'Università di Tolosa Capitole per ricevere una laurea honoris causa.
"Il ritorno della guerra in Europa - prosegue la presidente - ha sconvolto l'intero continente. Avevamo tutti sperato che mai più l'Europa avrebbe visto città distrutte da bombardamenti incessanti, civili nascosti in rifugi sotterranei e migliaia di bambini sfollati dalle loro case. Questa guerra segna il ritorno di vecchi fantasmi. Ma ha anche qualcosa di inedito. Per la prima volta nella nostra storia, un Paese è sotto attacco per il suo desiderio di far parte della famiglia europea. Gli ucraini non vogliono un futuro dettato da Mosca. Vogliono libertà e democrazia. Vogliono l'Europa".
"In risposta - continua von der Leyen - la Russia ha lanciato un'invasione su vasta scala contro il suo vicino. Con l'invasione, Mosca minaccia il diritto dell'Ucraina alla sovranità e all'integrità territoriale. Attacca così la Carta delle Nazioni Unite. È in questa Carta, e nel diritto internazionale, che il mondo ha posto le basi della pace e della democrazia dopo due terribili guerre mondiali. E' l'ordine internazionale basato sulle regole, quello che la Russia sta sfidando. La Russia sta conducendo oggi una guerra contro la democrazia, contro l'idea fondamentale, tanto cara alla Francia e all'Europa, che tutti abbiamo il diritto alla libertà e all'uguaglianza. La Russia sta conducendo una guerra contro l'idea di un'Europa unita, pacifica e democratica. Non dimentichiamolo mai. Il coraggioso popolo ucraino non solo combatte per il proprio Paese, ma difende anche i nostri valori".