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Ucraina-Russia, Lavrov: "Guerra con Occidente quasi reale"

Il vice ministro degli Esteri Ryabkov: "Schiacceremo armi fornite da Occidente a Kiev"

Afp
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23 gennaio 2023 | 10.22
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La guerra tra Mosca e l'Occidente non può essere più classificata come "ibrida" ed ora è "quasi reale". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in una conferenza stampa dopo i colloqui con il suo omologo sudafricano, Naledi Pandor. Secondo il ministro russo, inoltre, le autorità ucraine "devono capire che più a lungo rifiutano i negoziati, più difficile sarà trovare una soluzione" alla guerra. "Noi, come ha detto il presidente (Vladimir Putin, ndr), non rifiutiamo i negoziati", ha ribadito Lavrov.

Le armi che i Paesi occidentali stanno fornendo al "regime" ucraino "saranno schiacciate dalle forze armate della Federazione Russa", aveva intanto dichiarato in mattinata il vice ministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov, citato dall'agenzia di stampa Tass.

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"Gli oppositori della Russia continuano ad alzare la posta in gioco, ma - come affermato con assoluta fermezza e fiducia da parte nostra in più di un'occasione - gli obiettivi dell'operazione militare speciale saranno comunque raggiunti e tutto questo equipaggiamento militare, che sta arrivando in Ucraina da varie parti a ritmi crescenti, sarà letteralmente schiacciato", ha affermato il vice ministro.

Il Cremlino conferma intanto in modo decisamente ambiguo che la mobilitazione parziale è stata completata, aggiungendo però che il decreto varato lo scorso 21 settembre "rimane valido" per il futuro. "Abbiamo del lavoro da fare in questo settore", ha affermato il portavoce, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Tass.

Il decreto "non indica solo un numero richiesto di riservisti per la fase di reclutamento che è stata condotta fino a che non è stato raggiunto il numero richiesto, l'obiettivo che è stato ottenuto e questo significa che il reclutamento è stato completato", ha aggiunto Peskov, spiegando che il decreto "include altre misure necessarie per gli obiettivi delle forze armate, per l'attuazione dei doveri dei soldati".

Il deputato della regione di Pskov, Artur Gaiduk, aveva chiesto chiarimenti al Cremlino sulla fine della mobilitazione ricevendo come risposta che il decreto, il cui termine era il 28 ottobre dello scorso anno secondo quanto aveva detto il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, era ancora in vigore.

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