ORE 15.03 - Standard and Poors lancia l'allarme per il rischio di attacchi hacker ai sistemi ucraini nel quadro dell'escalation della crisi con la Russia dopo l'ingresso dell'esercito di Mosca nel Donbass. Un cyber attacco "potrebbe creare effetti a catena su imprese, governo e altri soggetti nella regione e al di fuori", sottolinea Zahabia Gupta, analista di S&P. "Stiamo monitorando se questo tipo di attacchi possa diffondersi oltre i confini del paese e le sue potenziali implicazioni" in termini economici, aggiunge.
ORE 14.41 - La Duma di Stato in Russia ha approvato all'unanimità, e con ovazione dei deputati, i Trattati di amicizia, cooperazione e assistenza reciproca con le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk presentati al Parlamento dal Presidente Putin dopo aver dichiarato il riconoscimento della sovranità delle due entità e firmato gli accordi con i 'presidenti' di Donetsk e Luhansk, Denis Pushilin e Leonid Pasechnik. I trattati passano ora al Consiglio della Federazione, ha precisato il Presidente della Camera bassa del Parlamento, Vyacheslav Volodin. Nei trattati identici per le due 'repubbliche' si precisa che alle parti "sarà garantito il diritto a costruire, usare e migliorare infrastrutture militari sul reciproco territorio".
ORE 14.23 - Il primo ministro britannico, Boris Johnson, ha annunciato "la prima tranche" di sanzioni contro la Russia, all'indomani del riconoscimento delle due Repubbliche autoproclamate nel Donbass. Come ha spiegato lo stesso leader britannico nel suo intervento ai Comuni, le sanzioni riguardano cinque banche russe: Rossiayaz Bank, Is Bank, General Bank, Promsvyazbank e Black Sea Bank. Misure restrittive sono state imposte anche agli oligarchi Gennady Timchenko, Igor Rotenberg e Boris Rotenberg, i cui asset nel Regno Unito sono stati congelati, ha spiegato Johnson, sottolineando che altre sanzioni saranno imposte in caso di "invasione su larga scala".
ORE 14.10 - La Russia sta cercando di creare "il pretesto" per lanciare "un'offensiva su larga scala" contro l'Ucraina e l'ordine dato dal presidente Vladimir Putin per l'ingresso di presunte truppe di "peacekeeping" nell'Ucraina orientale "equivale a una rinnovata invasione di quel paese". Lo ha dichiarato il primo ministro britannico, Boris Johnson, riferendo ai Comuni sulla crisi in corso, all'indomani del riconoscimento da parte russa delle due Repubbliche autoproclamate nel Donbass. Secondo Johnson, la Russia ha "violato in modo flagrante" gli accordi di pace e la decisione di riconoscere Luhansk e Donetsk significa "negare la legittimità dell'Ucraina come Stato". "Se dovesse accadere il peggio, una nazione europea di 44 milioni di uomini, donne e bambini diventerebbe il bersaglio di una guerra di aggressione su vasta scala condotta senza uno straccio di giustificazione per le ragioni assurde e persino mistiche descritte da Putin la notte scorsa", ha aggiunto Johnson, secondo cui i leader occidentali hanno "esplorato ogni strada" per una soluzione diplomatica e non si arrenderanno fino "all'ultimo momento possibile".
ORE 14 - Kiev applaude alla decisione delle autorità tedesche di bloccare il processo di autorizzazione del gasdotto North Stream 2, riconoscendo che si tratta, da parte di Berlino, di una 'decisione dura'. "La vera leadership implica l'adozione di decisioni dure in momenti difficili. La mossa della Germania dimostra esattamente questo", ha scritto il ministro degli Esteri ucraino, Dmitro Kuleba, su Twitter. Per Kuleba la scelta è "corretta" in termini "morali, politici, pratici" date le "circostanze attuali".
ORE 13.45 - Il Foreign Office britannico ha convocato l'ambasciatore russo in Gran Bretagna per chiedergli conto della "violazione del diritto internazionale da parte della Russia e del disprezzo della sovranità dell'Ucraina". Lo ha annunciato in un tweet la ministra degli Esteri britannica, Liz Truss, sottolineando che "stiamo imponendo sanzioni dure in risposta".
ORE 13.36 - Nel pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia che verrà discusso oggi dai ministri degli Esteri dell'Ue a Parigi ci sono "proposte volte a prendere di mira la capacità dello Stato e del Governo della Russia di accedere ai mercati dei capitali e ai servizi finanziari dell'Ue, per limitare il finanziamento di politiche escalatorie ed aggressive" nei confronti dell'Ucraina. Lo dichiara la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Le sanzioni, prosegue, prendono di mira anche "coloro che sono coinvolti nella decisione illegale" di riconoscere le due repubbliche separatiste e pure "le banche che finanziano le operazioni militari e di altro tipo russe in quei territori".
ORE 13.29 - La Russia non intende interrompere le forniture di gas sui mercati globali. Lo ha assicurato il presidente Vladimir Putin all'indomani del riconoscimento delle due Repubbliche autoproclamate nel Donbass. "Un uso più ampio del gas naturale, uno dei tipi di combustibile più rispettosi dell'ambiente, è piuttosto rilevante in questa fase. La Russia è orientata a continuare la fornitura senza interruzioni di questa risorsa energetica, compreso il gas naturale liquefatto, sui mercati globali", ha dichiarato Putin nel suo discorso a un forum dei Paesi esportatori di gas, secondo quanto riferito dal Cremlino sul suo sito.
ORE 13.13 - L'Ucraina "non può vincere una guerra solo con le sanzioni europee. L'intera gamma del sostegno militare Nato e dei partner Ue dovrebbe essere sul tavolo: la vacanza geopolitica dell'Ue è finita". Lo scrive via social il gruppo del Ppe nel Parlamento Europeo, commentando lo stop al gasdotto transbaltico Nord Stream 2 deciso dal governo tedesco.