"Momento drammatico, speriamo nell'incontro tra Draghi e Putin"
"In Ucraina siamo arrivati a un punto molto delicato, il fatto che Putin abbia riconosciuto le due repubbliche del Donbass sicuramente cambia la situazione. Peraltro ci sono recedenti storici illustri sul campo avverso, è la stessa cosa che è avvenuta in Kosovo da parte nostra e nonostante le rimostranze russe all'epoca abbiamo riconosciuto l'autonomia del Kosovo dalla Serbia, la Russia si è opposta. La situazione molto delicata, credo che la Russia cerchi adesso di metterci di fronte al fatto compiuto, un po' come successo con la Crimea che si è ripresa la Russia e noi non abbiamo reagito, basandosi anche su un plebiscito nella regione". Lo dice all'Adnkronos il generale Marco Bertolini,, già comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze, commentando le tensioni tra Russia e Ucraina.
"Credo che la Russia sia stata vittima, come noi, della voglia di stravincere americana, gli Stati Uniti non si sono limitati a vincere la Guerra Fredda ma l'hanno anche voluta umiliare prendendole tutto quello che in un certo senso rientrava nella sua area di influenza. Ha sopportato con i Paesi Baltici, la Polonia, la Romania e la Bulgaria: di fronte all'Ucraina che gli avrebbe tolto ogni possibilità di accedere al Mar Nero, ha reagito. Questa è la situazione che ci troviamo ad affrontare - continua - c'è stata un po' di arroganza nello spingerli in un angolo, adesso hanno reagito. Ora speriamo che ci si limiti alle due repubblichette del Donbass e non ci sia altro, ma c'è anche un problema di tenuta del regime in Ucraina, dove si è creata una situazione con un primo ministro abbastanza improbabile, uno che viene dal mondo dello spettacolo".
"E' un momento molto drammatico. L'Italia è coinvolta da un punto di vista energetico, perché se chiudono i rubinetti stasera ci faremo da mangiare col fuoco e non con il gas. Siamo coinvolti anche da un punto di vista operativo - sottolinea il generale - perché i Global Hawk che volano sull'Ucraina partono da Sigonella, l'Italia è una base militare americana in larga parte. Il rischio c'è, è presente e reale. Speriamo nell'incontro fra Draghi e Putin, a questo punto i giochi sono già fatti e non credo avranno molto spazio di manovra ma se c'è la possibilità di far sentire anche la nostra voce, sicuramente è una cosa importante".
(di Silvia Mancinelli)