L'intelligence Gb: "Presenza di fosse comuni. Mosca richiama soldati congedati e cerca uomini in Transnistria"
Dopo il ritiro della Russia dal nord dell'Ucraina, sono emerse prove di come siano stati presi di mira in modo sproporzionato i civili. Ad affermarlo è il ministero della Difesa britannico, che cita i rapporti di intelligence. “La partenza russa dal nord dell’Ucraina – afferma nella sua nota la Difesa di Londra aggiornando i dati di intelligence - lascia le prove di una sproporzionata presa di mira dei non combattenti, inclusa la presenza di fosse comuni, il fatale uso di ostaggi come scudi umani, il fatto che siano state minate infrastrutture civili”: tra i bersagli degli attacchi figurano anche “infrastrutture, con un alto rischio di danni collaterali per i civili, tra cui un serbatoio di acido nitrico a Rubizhne". Nel rapporto si cita inoltre l'uso da parte delle forze russe di ordigni esplosivi improvvisati “al fine di provocare vittime, incidere sul morale e restringere la libertà di movimento degli ucraini”.
E ancora: per far fronte alle perdite riportate sul terreno e in vista di quella che si annuncia come una nuova importante offensiva nella regione orientale del Donbass, Mosca starebbe richiamando in servizio i soldati congedati a partire dal 2012, riferisce ancora l'intelligence britannica nel suo ultimo rapporto. La Russia, prosegue, starebbe inoltre cercando di reclutare militari nella regione della Transnistria, a maggioranza russofona e che si è proclamata indipendente dalla Moldavia nel 1990.