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Trump incriminato, oggi l'udienza a New York sul caso Stormy Daniels

L'ex presidente, arrivato dalla Florida, ha intanto attaccato i magistrati e assunto un nuovo avvocato

Afp
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04 aprile 2023 | 00.01
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Donald Trump a New York, dove oggi si terrà l'attesa udienza per l'incriminazione dell'ex presidente Usa del caso di Stormy Daniels. L'ex presidente, il primo nella storia a essere incriminato, potrebbe rientrare in Florida subito dopo l'udienza, prevista alle 14.15 ora locale (le 20.15 in Italia), dove è atteso a un evento pubblico.

Secondo la Cnn, l'ex presidente ha assunto un nuovo avvocato, Todd Blanche, proprio alla vigilia dell'udienza. Blanche, che di recente è stato partner dello studio legale Cadwalader, Wickersham & Taft, ha in passato rappresentato l'ex manager della campagna elettorale del tycoon, Paul Manafort e Igor Fruman, un ex socio di Rudy Giuliani che è stato un personaggio chiave nel processo di impeachment dell'ex presidente.

La Cnn precisa che gli avvocati Joe Tacopina e Susan Necheles rimarranno nel team legale di Trump. Tuttavia l'assunzione di Blanche è stata vista da alcuni della cerchia dell'ex presidente come un modo per ridurre il peso di Tacopina, che finora è stato il volto e la voce della difesa di Trump.

Dall'aereo che lo stava portando dalla Florida a New York, l'imprenditore ha intanto attaccato i magistrati, 'rei' di non indagare sul modo in cui Joe Biden ha gestito i documenti riservati mentre lui viene perseguito per le carte trovate a Mar-a-Lago. "Quando esamineranno i documenti di Biden?... Io ho seguito il Presidential Records Act, lui no. Lui ha ostacolato, io no. Il procuratore Jack Smith, che odia Trump e che è un pazzo, dovrebbe 'PRENDERE BIDEN!, ha scritto l'ex presidente sul social Truth.

Nel frattempo, alla viglia dell'udienza, l'amministrazione Biden ha dichiarato di stare monitorando le conseguenze dell'incriminazione di Trump ed è in contatto con le autorità statali e locali. A dirlo il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, parlando della possibilità di proteste violente: "Saremo pronti se ci sarà bisogno. Speriamo che non serva".

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