La preside della 'Rosary Sisters School' di Tel el-Hawa, nel centro della Striscia, ad Aki-Adnkronos International: "Basta odio"
"La situazione è terribile". Non usa mezzi termini suor Nabila Saleh, preside della 'Rosary Sisters School' di Tel el-Hawa, nel centro della Striscia di Gaza, per descrivere in un'intervista ad Aki-Adnkronos International le ore drammatiche che sta vivendo insieme ad altre due sorelle nel convento situato all'interno dell'istituto scolastico. La stessa scuola, che si trova "a pochi metri da una postazione militare di Hamas colpita in un raid", ha riportato danni a porte, muri e finestre nell'ultimo bombardamento della mattina. E anche il sistema di pannelli solari che la alimenta è stato "gravemente danneggiato".
"Siamo tra due fuochi, la situazione è terribile e fino a pochi minuti qui intorno cadevano le bombe", è il grido d'allarme della religiosa che dirige la più grande scuola privata della Striscia, frequentata da 1.150 studenti. Gli israeliani "bombardano giorno e notte, anche ora in lontananza sento il rumore delle esplosioni", prosegue al telefono suor Nabila, sottolineando di "non dormire da tre giorni".
I raid sull'enclave palestinese in mano ad Hamas stanno causando continui blackout e anche a Tel el-Hawa è mancata per due ore l'energia elettrica. La suora spiega, invece, di avere nel convento cibo a sufficienza perché "prima dell'inizio dei bombardamenti ne abbiamo acquistato una quantità sufficiente per due settimane".
Suor Nabila, tramite l'Adnkronos, lancia un appello alla pace, ricordando che da ieri si contano già 45 morti. "Chiedo prima al Signore e poi ai governanti di tutto il mondo di lavorare per la pace, specialmente in Terra Santa e a Gaza, dove ogni anno c'è questa situazione" afferma la religiosa, il cui ultimo pensiero va ai suoi studenti. "Alcune nostri alunni hanno vissuto già tante guerre, in che modo possono crescere? E' il momento di dire basta all'odio tra Israele e palestinesi. La pace è la via migliore per tutte le parti. Pregate per noi".