Roma, 24 lug. (Adnkronos/Aki) - E' merito dei "grandi rapporti di amicizia tra l'Italia e il Sudan" che hanno "consentito la collaborazione con rispetto reciproco" se si è arrivati alla svolta nel caso di Meriam Yahya Ibrahim Ishag, la giovane donna cristiana condannata a morte da un Tribunale di Prima Istanza per apostasia e poi liberata dopo mesi di prigionia. Lo dichiara ad Aki- Adnkronos International l'ambasciatore sudanese in Italia, Amira Daoud Hassan Gornass, commentando l'arrivo a Roma di Meriam accompagnata dal viceministro degli Esteri Lapo Pistelli.
La diplomatica sudanese sottolinea "l'apprezzamento" da parte dell'autorità di Khartoum per "le dichiarazioni delle autorità italiane, a differenza di altri Paesi europei e non, riguardo il caso (di Meriam, ndr)" che sono state "sempre nel rispetto della sovranità del Paese, come ad esempio l'ultimo appello del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano".
Gornass ribadisce che il governo di Khartoum ha consentito la partenza per Roma di Meriam con un passaporto sudanese "dopo che tutte l'accuse nei suoi confronti sono state ritirate".