Manteniamo l'impegno ad accogliere donne e bambini senza dividere nuclei familiari, li affideremo alla Chiesa Valdese che si è offerta di accoglierli senza oneri per lo Stato. In attesa dei trasferimenti da Malta di queste poco più di 10 persone, il premier Conte chiederà un incontro urgente con Avramoupulos per far eseguire la ricollocazione degli oltre 200 migranti che da agosto l’Italia aspetta di far accogliere da Germania, Olanda e altri 7 Paesi europei che non hanno dato seguito agli impegni. E' quanto emerge da fonti di governo al termine del vertice di palazzo Chigi tra Giuseppe Conte e i due vice Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
"Io non cambio idea, anzi faccio due passi in avanti - ha detto Salvini al termine della riunione - Non ci sarà nessun arrivo in Italia finché l’Europa non rispetterà gli impegni presi (a parole) con l’Italia, accogliendo i 200 immigrati sbarcati in estate tra Pozzallo e Catania che dovevano già essere ricollocati". "Il governo è compatto sulla linea rigorosa, porti chiusi, lotta agli scafisti e alle Ong. Aggiungo che ogni nuovo eventuale arrivo dovrà essere a costo zero per i cittadini italiani" ha scandito il titolare del Viminale che in giornata aveva sottolineato la necessità di un "chiarimento" nel governo. Poi, al termine del vertice con Conte e Di Maio, si è detto molto soddisfatto dell'esito della riunione. D'ora in poi, ha rimarcato, meglio incontrarsi prima che dopo, l'immigrazione la gestisce il ministro dell'Interno.
A quanto apprende l’Adnkronos, oltre al tema migranti al vertice si è affrontata anche la questione dei disabili. Il tema è al centro di un braccio di ferro tra Lega e M5S sul reddito di cittadinanza. Al tavolo è stato ribadito che si tratta di una misura che va a contrastare la povertà, dunque andrà ad aiutare quei 260mila disabili che vivono in difficoltà economica e che sarà svincolata dall’accesso al mondo del lavoro e dalla trafila dei centri d’impiego. Il chiarimento, tuttavia, non sarebbe stato risolutivo: la questione verrà affrontata nelle prossime ore con la Lega, in particolare con il ministro Fontana. Confermato poi lo slittamento a venerdì del Cdm per l'approvazione del decreto su reddito di cittadinanza e quota 100: la ragioneria, infatti, ha chiesto altro tempo.
Con lo sbarco a Malta è finita l'odissea per i 49 migranti da giorni in mare sulle navi delle Sea Watch e Sea Eye. "C’est fini!" ha scritto Sea Watch in un tweet, ripetendo l'annuncio dato dagli operatori della ong tedesca ai migranti a bordo che hanno reagito applaudendo, abbracciandosi, e saltando per la gioia. Lo sbarco è avvenuto dopo l'accordo a livello europeo sulla redistribuzione dei migranti fra otto Paesi. Ad annunciare in mattinata che si era arrivati a una soluzione era stato il premier maltese Joseph Muscat, il quale aveva spiegato che 8 stati membri dell'Ue hanno accettato "di accoglierli tutti". Gli otto Paesi sono Germania, Francia, Portogallo, Irlanda, Romania, Lussemburgo, Olanda e Italia. Dopo la conferenza stampa tenuta da Muscat, i 49 migranti sono stati trasferiti su unità navali maltesi e condotti a terra. Sono sbarcati da soli, senza aver bisogno di assistenza, e - come riferisce il Malta Independent - sono saliti a bordo di autobus della polizia, diretti all'Initial Reception Centre di Marsa.
"Riceviamo la notizia dello sbarco a Malta, finalmente autorizzato e dopo lunghissimi giorni di trattative. Siamo contenti che si sia riusciti ad arrivare a una soluzione europea, anche se questo ha preso molto tempo" ha commentato Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch, ringraziando "tutta la società civile che si è mossa in questi giorni e ha dimostrato una grande solidarietà. Vogliamo ringraziare le organizzazioni di United4Med che ci hanno dato il loro supporto, vogliamo ringraziare tutte le persone che si sono rese disponibili su ogni livello, dai porti al cibo. Per noi significa tantissimo perché dimostra che c'è un'Europa diversa. Siamo contenti di poter finalmente liberare le persone che sono imprigionate da quasi 20 giorni a bordo". "Ci rendiamo conto dello sforzo di Malta che non può farsi carico degli sbarchi di tutte le navi soccorse anche al di fuori della propria area SAR. Crediamo - ha concluso Linardi - che sia responsabilità degli stati membri trovare un accordo sulla redistribuzione, ma non è possibile aspettare 20 giorni per uno sbarco perché non riescono ad accordarsi".
"Sono molto lieto che i nostri sforzi alla fine" abbiano dati frutti e "lodo Malta, il più piccolo Stato europeo, che ha espresso la solidarietà più grande: capisco quanto sia difficile per un'isola così piccola gestire una situazione simile. Germania, Francia, Portogallo, Malta, Lussemburgo, Olanda, Italia, Romania e Irlanda hanno tutti mostrato solidarietà nel modo più concreto", ha detto il commissario europeo alle Migrazioni Dimitris Avramopoulos, a Bruxelles.