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Spagna: scandalo colpisce ministro Interno a pochi giorni voto

Jorge Fernandez Diaz (Afp)
Jorge Fernandez Diaz (Afp)
22 giugno 2016 | 16.40
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A pochi giorni dalle elezioni di domenica irrompe sulla Spagna un nuovo scandalo che avvelena ulteriormente il clima politico. Al centro della vicenda c'è il ministro dell'Interno Jorge Fernández-Díaz, del partito Popolare del premier Mariano Rajoy, che, secondo intercettazioni riportate dal quotidiano Publico, avrebbe cercato prove per incastrare politici indipendentisti catalani. I tre principali partiti di opposizione ne hanno subito chiesto le dimissioni.

Le conversazioni risalgono al 2014, quando l'allora capo del governo catalano, Artur Mas, indisse un referendum sull'indipendenza, che non aveva valore legale in quanto vietato dalla Corte costituzionale spagnola. Secondo le intercettazioni, Fernandez Diaz chiese al direttore dell'Ufficio Antifrode della Catalogna (Oac) se c'erano prove di corruzione a carico di due partiti indipendentisti catalani, prendendo di mira in particolare Oriol Junqueras, leader di Esquerra Repubblicana de Catalunya e attuale vice primo ministro del governo regionale di Barcellona.

"E' una delle cose più gravi avvenute in questo Paese", ha dichiarato Pablo Iglesias, leader di Podemos. Gli indipendentisti catalani parlano di "cospirazione di Stato". Albert Rivera, leader di Ciudadanos, unico partito che non esclude una futura alleanza con il Partito Popolare ha chiesto nuovamente un cambio al vertice del partito conservatore. "Vogliamo un cambiamento di governo, di squadra - ha affermato - Un ministro dell'Interno non può inventare prove e trame contro l'opposizione. Non siamo in Venezuela". Già in passato Rivera aveva chiesto a Rajoy di fare un passo indietro dalla guida del partito e del governo.

Intanto Fernandez-Diaz nega tutto. "Accusarmi di cospirare è una ingiuria, una calunnia e una stupidaggine - ha tuonato - l'unica cospirazione di cui si può parlare è di chi ha registrato la conversazione e l'ha diffusa due anni dopo". Nelle intercettazioni il ministro afferma che "il presidente del governo è al corrente".

Ma Rajoy, che guida ad interim il paese, ha detto di non saperne nulla e che ignorava l'esistenza dell'Ufficio Antifrode della Catalogna. I risultati del voto di domenica ci diranno se lo scandalo peserà sul Pp, che i sondaggi indicano come primo partito, ma sotto la maggioranza assoluta. Le nuove tensioni rischiano comunque di rendere ancora più difficile la formazione di un governo di coalizione.

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