A renderlo noto è stata la Guardia costiera americana
Sono presumibilmente morti i sei operai dispersi a seguito dell'incidente che ha causato il crollo del ponte Francis Scott Key Bridge di Baltimora. Due corpi sono stati recuperati dai sommozzatori. I sei dispersi erano impegnati in lavori di riparazione del ponte. Tra loro figurano operai provenienti da Honduras, Guatemala, Salvador, Messico.
In particolare, spicca la storia di Maynor Yassir Suazo Sandoval, originario dell'Honduras, e di Miguel Luna, arrivato negli Usa da El Salvador. Maynor, ha raccontato il fratello Martin, citato dalla Cnn, viveva negli Stati Uniti da 18 anni. Era originario di Azacualpa, sposato, padre di un figlio di 18 anni e di una figlia di 5. Era un imprenditore che aveva avviato una propria impresa di manutenzione.
Miguel Luna, padre di tre figli, originario del Salvador, viveva nel Maryland da 19 anni. "E' uscito di casa alle 18.30 per andare al lavoro e non è rientrato", si legge nella dichiarazione diffusa da un'associazione no profit.
Tra gli operai dispersi, due lavoratori provenienti dal Guatemala: un 26enne originario di San Luis e un 35enne di Camotan.
La Guardia Costiera degli Stati Uniti sta esaminando tredici container danneggiati – alcuni contenenti materiali potenzialmente pericolosi – che erano a bordo della nave che si è schiantata contro il Francis Scott Key Bridge, stando ad un documento del governo degli Stati Uniti ottenuto dalla Cnn, che cita inoltre un funzionario statunitense a conoscenza dei fatti.
I container danneggiati, "alcuni con carichi che riguardano i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie e/o materiali pericolosi (HAZMAT)", vengono esaminati da una squadra d'élite della Guardia costiera, secondo una nota della Federal Cybersecurity and Infrastructure Security Agency.
La nave portacontainer - la Dali battente bandiera di Singapore - ha preso fuoco ed è affondata. Secondo i siti di monitoraggio del traffico marittimo, la nave, salpata poco prima dell'una di notte ora locale, le sei del mattino in Italia, era diretta a Colombo, nello Sri Lanka.
Nel frattempo gli investigatori del National Transportation Safety Board hanno recuperato la 'scatola nera' della nave, ha reso noto la presidente dell'agenzia federale per la sicurezza dei Trasporti, Jennifer Homendy. "Ora abbiamo le registrazioni dei dati, che sono essenzialmente la scatola nera - ha continuato - l'abbiamo inviata al nostro laboratorio per analizzarla e sviluppare la dinamica degli eventi che hanno portato allo scontro con il ponte".