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Morte Kissinger, reazioni da tutto il mondo. Putin: "Statista saggio e lungimirante"

Meloni: "Punto riferimento politica mondiale, privilegio confrontarmi con lui". Cina: "Un vecchio amico". Bush: "L'ho ammirato a lungo e gli sono stato grato"

Henry Kissinger - (Afp)
Henry Kissinger - (Afp)
30 novembre 2023 | 09.45
LETTURA: 7 minuti

Reazioni in tutto il mondo alla morte di Henry Kissinger, l'ex segretario di Stato americano spirato ieri sera nella sua casa in Connecticut. Lo scorso maggio aveva compiuto 100 anni.

"Henry Kissinger è stato un punto di riferimento della politica strategica e della diplomazia mondiale. È stato un privilegio aver avuto, di recente, la possibilità di confrontarmi con lui sui vari temi all'ordine del giorno dell'agenda internazionale. La sua scomparsa ci rattrista ed esprimo il mio cordoglio personale e del Governo italiano alla sua famiglia e ai suoi cari", dichiara il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Bush: "L'ho ammirato a lungo e gli sono stato grato"

Kissinger viene descritto come "una della voci più distintive e affidabili" in politica estera dall'ex Presidente George W. Bush che ha detto di "aver a lungo ammirato l'uomo di famiglia ebraica che era fuggito dai nazisti da ragazzino e che poi li aveva combattuti con le forze militari americane" e di essergli grato "per il suo servizio e per i suoi consigli", ma soprattutto per la sua amicizia. Insieme alla moglie Laura, ha aggiunto, "avrà nostalgia della sua saggezza, del suo fascino e del suo humour".

Putin: "Statista saggio e lungimirante"

Henry Kissinger è stato "un diplomatico eccezionale, uno statista saggio e lungimirante che per molti decenni ha goduto del meritato rispettato in tutto il mondo", ha affermato il presidente russo, Vladimir Putin, in un telegramma di condoglianze inviato alla moglie dell'ex segretario di Stato americano. "Ho avuto l'opportunità di parlare personalmente con quest'uomo profondo e straordinario molte volte e conserverò senza dubbio il ricordo più bello di lui", si legge nel messaggio del presidente russo, diffuso dal Cremlino e citato dall'agenzia Tass.

Putin ha osservato che "il nome di Henry Kissinger è indissolubilmente legato a una linea pragmatica di politica estera, che un tempo permise di raggiungere la distensione delle tensioni internazionali e di raggiungere i più importanti accordi sovietico-americani che hanno contribuito a rafforzare la sicurezza globale".

"Questo è un caso in cui è davvero passata un'era con una persona. Come si suol dire, non si creano più persone così", aveva scritto in precedenza su Telegram il vicepresidente del Consiglio della Federazione Russa Konstantin Kosachev, che lo conosceva personalmente. Il senatore russo ha osservato che Kissinger era “per molti versi un politico leggendario, il cui destino era legato a importanti eventi del secolo. È morto un rappresentante dell'epoca in cui gli Stati Uniti non erano guidati da fobie e utopie, ma da interessi e realtà. Quando Washington aveva nel suo arsenale, la diplomazia, e non solo le sanzioni".

Cina: "Un vecchio amico"

Herny Kissinger è per la Cina "un vecchio amico, pioniere e costruttore delle relazioni" tra gli Stati Uniti e il gigante asiatico, il cui leader, Xi Jinping, ha inviato un messaggio di condoglianze al presidente americano Joe Biden. Kissinger ha "attribuito grande importanza alle relazioni" fra le due superpotenze, "ritenendo fossero cruciali per la pace e la prosperità di entrambi i Paesi e del mondo", dicono dal ministero degli Esteri di Pechino, come riportano i media ufficiali cinesi.

"Sia la Cina che gli Stati Uniti dovrebbero ereditare e portare avanti la sua visione strategica, il suo coraggio politico e la sua saggezza diplomatica", rimarca il portavoce della diplomazia del gigante asiatico, Wang Wenbin, passati solo quattro mesi dall'incontro di luglio a Pechino tra Kissinger e Xi.

Netanyahu: "Ogni incontro con lui lezione su arte di governare"

Benjamin Netanyahu piange la scomparsa del "grande statista" Henry Kissinger, la cui morte "segna la fine di un'era, in cui il suo formidabile intelletto e la sua abilità diplomatica non solo hanno plasmato il corso della politica estera americana, ma hanno anche avuto un profondo impatto sulla scena globale". In un post su X, il premier israeliano ricorda di aver incontrato l'ex segretario di Stato americano "in numerose occasioni, l'ultima delle quali appena due mesi fa a New York: ogni incontro con lui non era solo una lezione di diplomazia, ma anche un corso di perfezionamento sull’arte di governare, la sua comprensione delle complessità delle relazioni internazionali e la sua visione unica delle sfide che il nostro mondo deve affrontare non hanno eguali".

Kissinger "non era solo un diplomatico, era un pensatore che credeva nel potere delle idee e nell'importanza del capitale intellettuale nella vita pubblica. I suoi contributi nel campo delle relazioni internazionali e i suoi sforzi nel percorrere alcuni dei terreni diplomatici più impegnativi testimoniano le sue straordinarie capacità", conclude Netanyahu, secondo cui "la sua eredità continuerà a ispirare e guidare le future generazioni di leader e diplomatici".

Premier giapponese: "Ha contribuito alla pace e stabilità in Asia"

Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha elogiato il "contributo significativo" di Kissinger alla "pace e alla stabilità" in Asia. "Vorrei esprimere il mio più sincero rispetto per i grandi risultati che ha ottenuto", ha detto Kishida, porgendo le proprie condoglianze per la morte dell'ex segretario di Stato americano.

Scholz: "Il mondo ha perso un diplomatico speciale"

"Henry Kissinger ha plasmato la politica estera americana come pochi altri. Il suo impegno a favore dell'amicizia transatlantica tra Stati Uniti e Germania è stato significativo ed è sempre rimasto vicino alla sua patria tedesca. Il mondo ha perso un diplomatico speciale". Lo ha scritto il cancelliere tedesco Olaf Scholz sui social media, rendendo omaggio a Kissinger, morto ieri nella sua casa nel Connecticut all'età di 100 anni, rifugiato tedesco della Seconda Guerra Mondiale che divenne segretario di stato americano e imponente mediatore di potere diplomatico durante la seconda metà del XX secolo.

Macron: "E' stato un gigante della storia"

"Henry Kissinger è stato un gigante della storia. Il suo secolo di idee e di diplomazia ha avuto un'influenza sulla sua epoca e sul nostro mondo. La Francia esprime le sue condoglianze al popolo americano". Così il presidente francese, Emmanuel Macron, ha ricordato sul social X l'ex segretario di Stato americano.

Michel: "Uno stratega attento ai piccoli dettagli"

"Ho avuto il privilegio di incontrare diverse volte Henry Kissinger. Un uomo gentile e una mente brillante che, nell'arco di cento anni, ha plasmato le sorti di alcuni degli eventi più importanti del secolo. Uno stratega con attenzione al più piccolo dei dettagli". Scrive così su X il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, con le condoglianze agli americani e alla famiglia per la morte dell'ex segretario di Stato Usa.

"La strategia di Henry Kissinger e la sua eccellenza nella diplomazia hanno plasmato la politica globale nel XX secolo. La sua influenza e la sua eredità continueranno a riverberarsi anche nel XXI secolo", ha scritto così su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Tajani: "Amico Italia e sostenitore convinto relazioni transatlantiche"

"Voglio ricordare Kissinger, Premio Nobel per la pace, come un amico dell'Italia e sostenitore convinto delle relazioni transatlantiche. Un pilastro della diplomazia, i giovani impareranno dai suoi scritti l'arte del dialogo e del negoziato sempre per il bene degli equilibri globali". Lo ha scritto si X il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani commentando la morte dell'ex segretario di Stato americano.

Blair: "Avevo soggezione di lui, era un artista"

L'ex Premier britannico Tony Blair ha ammesso di "essere stato in soggezione" di Henry Kissinger, precisando che "non c'è stato nessuno come lui". "Dalla prima volta che l'ho visto, da nuovo leader del partito Laburista all'opposizione nel 1994, alla ricerca di definire posizioni in politica estera, fino all'ultima volta in cui lo sono andato a trovare a New York, sono stato in soggezione di lui". "L'estensione della sua conoscenza, i punti di vista che definiva senza sforzo, la lucidità, la capacità di maneggiare l'inglese che rendeva una gioia ascoltarlo parlare di qualsiasi cosa e soprattutto l'abilità di considerare tutti i diversi elementi delle sfide diplomatiche più complesse e ricamarci su qualcosa di straordinario per la sua coerenza e completezza, e, la maggior parte delle volte, che dava una risposta e non solo una analisi: nessuno lo riusciva a fare come Henry. Se è possibile che la diplomazia, al suo livello più alto, sia una forma di arte, Henry era un artista", ha dichiarato Blair, precisando che "era sempre motivato non da una grossolana realpolitik ma da un amore genuino per il mondo libero e la necessità di tutelarlo".

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