Il ministro dell'Interno tunisino Fekih si è poi rivolto alle Ong internazionali accusandole di manipolare il dossier migratorio al servizio degli interessi degli europei
La Tunisia non può in alcun modo agire come un gendarme la cui missione è proteggere i confini degli altri. Può solo difendere i suoi confini, le proprie frontiere. Ad affermarlo è stato il ministro dell'Interno tunisino, Kamel Fekih.
In una dichiarazione postata sull'account Facebook del ministero, Fekih ha parlato delle migrazioni irregolari come di una questione che richiede sacrifici e concessioni reciproche da parte dei Paesi più ricchi del mondo. Il ministro si è poi rivolto alle Ong internazionali accusandole di manipolare il dossier migratorio al servizio degli interessi degli europei, ribadendo la ferma posizione del suo paese che - ha detto - mira a difendere esclusivamente i propri confini e si preoccupa di applicare le sue leggi interne.
La Tunisia, ha aggiunto, è uno stato che non può accogliere flussi massicci di migranti irregolari aldilà delle sue capacità sociali e finanziarie, né può fare da paese ospitante. Il ministro ha concluso sottolineando come ogni politica efficace sul tema passi necessariamente per un ampio consenso a livello globale su soluzioni radicali che offrano i requisiti di una vita dignitosa ai cittadini dei paesi sub-sahariani.