Sta agli Stati membri determinare se c'è una connessione tra il richiedente asilo e il Paese terzo nel quale lo si intende rimandare
La questione del collegamento di un richiedente asilo con il Paese di transito nel quale si intende rimandarlo in caso di rigetto della domanda di asilo "è uno dei punti che è stato leggermente rivisto oggi" nella giornata caratterizzato dall'accordo Ue in tema di migranti. "Sta agli Stati membri determinare se c'è una connessione tra il richiedente asilo e il Paese terzo" nel quale lo si intende rimandare. Nella posizione negoziale sui regolamenti votata oggi "c'è ancora un collegamento, ma spetta agli Stati membri valutarlo". Lo dice la ministra per le Migrazioni svedese Maria Malmer Stenergard, in conferenza stampa a Lussemburgo. La questione della 'connessione' del migrante con il Paese di transito era uno degli ultimi punti di frizione: alcuni Paesi insistevano affinché il rinvio nel Paese di transito di un migrante fosse possibile solo nel caso in cui ci fosse un collegamento tra la persona e quel Paese, mentre altri Paesi, come l'Italia, non volevano che sussistesse questa connessione. Il Paese di transito deve essere comunque un "Paese terzo sicuro", in linea con il diritto internazionale.