La minaccia contro l'operazione 'Prosperity Guardian': "Agiremo contro la task force". E avverte: "Se mandano soldati in Yemen sarà peggio del Vietnam"
"Renderemo bersaglio le navi Usa dei nostri missili e droni” in risposta "ad ogni attacco americano al nostro Paese". È la minaccia del capo delle milizie sciite (Ansar Allah) nello Yemen, Abdul Malik al-Houthi, pronunciata in un discorso trasmesso in Tv in risposta all'operazione Prosperity Guardian, a guida Usa, che vuole fermare i loro attacchi.
Il capo degli Houthi, spalleggiati dagli ayatollah in Iran, sostiene che “la mossa annunciata dagli Stati Uniti fornisce un servizio esclusivamente a beneficio d’Israele e non alla sicurezza navigazione internazionale”.
“Non prendiamo di mira il trasporto marittimo globale, ma piuttosto quello sionista”, ha detto il leader del gruppo sciita yemenita convinto che “tale iniziativa viola i diritti dei Paesi che si affacciano sul Mar Rosso” e, afferma, contro di essa “dobbiamo agire perché danneggia la navigazione internazionale”. “Gli altri Paesi non dovrebbero impegnarsi e sacrificarsi al servizio di Israele”, ha concluso. L'Italia ha annunciato ieri che metterà a disposizione della coalizione una fregata.
"La maggiore minaccia alla navigazione nella regione è il passo degli Stati Uniti che ha come obiettivo quello di militarizzare il Mar Rosso, il Golfo di Aden e lo stretto di Bab al-Mandab", ha dichiarato, accusando gli Usa di voler "trasformare la regione in un campo di battaglia". "Se gli Stati Uniti inviano soldati nello Yemen - ha ammonito - bisogna sapere che dovranno affrontare problemi più gravi di quelli affrontati in Afghanistan e che hanno sofferto in Vietnam".
Abdul Malik al-Houthi accusa poi gli americani di essere “complici degli orribili crimini che accadono in Palestina”. E punta il dito anche contro l'Italia: “Alcuni Paesi europei come Francia, Germania e Italia hanno una nera storia coloniale” alle spalle, e da loro “non ci aspettiamo che svolgano un ruolo positivo a beneficio del popolo palestinese”.