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Migranti e clima nel colloquio tra il Papa e Macron

(Afp) - AFP
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26 giugno 2018 | 12.46
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Una stretta di mano, condita da larghi sorrisi quella fra Papa Francesco e il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, ricevuto in udienza in Vaticano. Il capo dello Stato francese, partito da Palazzo Farnese, sede dell'ambasciata di Francia in Italia, è arrivato con 23 minuti di ritardo, rispetto al protocollo della visita, che prevedeva la sua presenza Oltretevere per le 10.

Ad accogliere il presidente Macron, nel Cortile di San Damaso a fianco della basilica di San Pietro in Vaticano, è stato monsignor Georg Gaenswein, prefetto della Casa Pontificia. Il presidente francese è arrivato accompagnato dalla delegazione francese, di cui fanno parte fra gli altri, il ministro degli Esteri Jean Yves Le Drian, nonché la première dame Brigitte Trogneux.

Affiancato da monsignor Gaenswein, Macron ha percorso lentamente i lunghi corridoi del Palazzo Apostolico, con le Guardie Svizzere in schieramento d'onore, prima del saluto con il Pontefice. Il Papa e Macron si sono quindi seduti l'uno di fronte all'altro alla scrivania papale dello Studio alla Biblioteca, scambiandosi qualche parola e regalando altri sorrisi ai flash dei fotografi, prima del colloquio privato.

Il tema dei migranti, assieme a quello relativo ai cambiamenti climatici, è stato l'argomento centrale del lungo colloquio durato quasi un'ora. In una nota, la Santa Sede riferisce che "sono state affrontate questioni globali di interesse condiviso, quali la protezione dell'ambiente, le migrazioni e l'impegno a livello multilaterale per la prevenzione e la risoluzione dei conflitti, specialmente in relazione al disarmo. La conversazione ha inoltre consentito uno scambio di valutazioni su alcune situazioni di conflitto, particolarmente nel Medio Oriente e in Africa e, infine, non è mancata una riflessione congiunta circa le prospettive del progetto europeo".

Il Vaticano assicura che "nel corso dei cordiali colloqui, sono stati sottolineati i buoni rapporti bilaterali esistenti tra la Santa Sede e la Francia ed è stato rilevato, con particolare riferimento all'impegno della Chiesa, il contributo delle religioni alla promozione del bene comune del Paese".

Il presidente francese ha portato in dono al Papa una copia preziosa del 'Diario di un curato di campagna', romanzo francese del 1936 scritto da Georges Bernanos. Un volume molto apprezzato dal Pontefice. "Ho letto quest'opera diverse volte e mi ha fatto bene - ha detto il Papa - è un libro che ho sempre amato molto". Dal canto suo, Papa Francesco ha donato a Macron un medaglione scolpito in bronzo con l'immagine di San Martino che dona il suo mantello al povero, simbolo e segnale di carità, nonché una copia della sua enciclica 'Laudato sì' sulla cura del Creato, di cui ricorre il terzo anniversario dalla sua pubblicazione.

L'incontro si è concluso con una inusuale 'carezza' di Macron a Papa Francesco. Un gesto spontaneo, con il cenno della mano a sfiorare il volto del Papa, avvenuto al momento dei saluti. Il colloquio ha avuto una durata record, visto che in genere questi incontri istituzionali non superano la mezz'ora di tempo. Quello fra il Papa e Macron è durato esattamente 57 minuti.

Macron è poi arrivato in piazza San Giovanni con un ritardo di 37 minuti che cumulato a quello di stamattina fa un'ora esatta. Ad accogliere il presidente francese, che è giunto nella cattedrale di Roma per prendere possesso del titolo di protocanonico d’onore del capitolo lateranense, è stato l’arcivescovo Angelo De Donatis vicario di Papa Francesco per la diocesi di Roma, che nel Concistoro di giovedì prossimo sarà creato cardinale.

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