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Kenya, Briatore: "Ragazzi trucidati ma al mondo l'Africa interessa poco"

L'uomo d'affari all'Adnkronos: "Non c'è stata la stessa reazione che si è vista per quanto accaduto a Charlie Hebdo. Lì è stato attaccato un giornale che da anni prendeva di mira Maometto, ma quanto avvenuto in Kenya può accadere in qualunque altro posto del mondo"

 (Infophoto)
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06 aprile 2015 | 17.12
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"La reazione che c'è stata per l'attacco all'università in Kenya rispetto a quello a Charlie Hebdo fa vedere che il mondo in generale è molto meno attento a quanto avviene in Africa". E' l'opinione espressa da Flavio Briatore, all'Adnkronos, sul sanguinoso attacco dei terroristi somali contro il college di Garissa in Kenya, dove l'uomo d'affari è proprietario di un lussuoso resort.

Secondo Briatore in Kenya "non ci sono problemi di sicurezza", ma punta l'attenzione sulla scarsa reazione a livello internazionale per la tragedia avvenuta all'università. "La reazione internazionale rispetto a quanto avvenuto per Charlie fa vedere come al mondo importi molto poco delle cose africane. Charlie Hebdo era un giornale che in un modo o nell'altro si sapeva che poteva essere nel mirino, ma questi ragazzi sono stati trucidati, e non si è vista la stessa reazione. Certamente ci sono stati dieci morti e dispiace, ma qui ci sono stati 150, forse 180 ragazzi trucidati, non c'è stata la stessa attenzione mediatica. Il mondo dell'Africa è di serie B o di serie C".

"Un appello? Lo ha fatto meglio di tutti il Papa, che è l'unico che ha capito questo dramma. I nostri politici erano in televisione per Charlie, mentre in Kenya hanno trucidato ragazzi inermi e la cosa è passata così, e questo fa vedere che il mondo dell'Africa non è che interessi molto". Quanto avvenuto a Parigi nella sede di Charlie Hebdo "è grave e sentito più vicino dai cittadini europei", ma "il pericolo vero è quello dell'Africa", sottolinea ancora Briatore, "perché lì è stato attaccato un giornale che da anni prendeva di mira Maometto, ma quanto avvenuto in Kenya può accadere in qualunque altro posto del mondo".

"Erano studenti che non ce l'avevano con Maometto, erano in questo campus molto frequentato, 1500 studenti, e sono stati trucidati. La cosa sconvolgente è che chi era cristiano è stato decapitato, e chi non lo era è stato lasciato andare, ma le reazioni che ho visto sono state molto deboli. I nostri ministri li ho visti a tutti i tg e i talk show ed erano tutti 'Charlie', questa tragedia vera, che poteva succedere in Tanzania, o anche in America, è passata in secondo piano".

Poi sul raid aereo kenyota contro postazioni al Shabaab nella località di Gedo in Somalia in risposta alla strage dell'università di Garissa, Briatore è chiaro: "Era ora. Speriamo che continuino. Sono assassini e bisogna ripagarli con la stessa moneta".

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