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Israele: "Oltre 600mila persone via da Nord Gaza". Iran minaccia Usa

Ucciso un altro comandante di Hamas. Biden non andrà in Israele

Un edificio distrutto a Rafah
Un edificio distrutto a Rafah
15 ottobre 2023 | 07.29
LETTURA: 4 minuti

Oltre 600mila persone a Gaza hanno risposto all'appello delle autorità di Israele di lasciare il nord e di trasferirsi a sud della Striscia in vista del possibile attacco. Lo ha detto il portavoce dell'Esercito israeliano, Daniel Hagari, alla fine di una giornata nella quale il governo del premier Benjamin Netanyahu ha garantito che avvierà "operazioni militari significative" nella Striscia di Gaza solo una volta che i civili se ne saranno andati.

Intanto si muove la diplomazia su tutti i fronti ma l'Iran minaccia gli Stati Uniti prospettando "danni significativi" a Washington se la guerra tra Israele e Hamas si trasformerà in un conflitto ancora più grande".

Idf: operazioni significative dopo evacuazione civili

L'esercito israeliano ha dichiarato che i preparativi per un "attacco integrato e coordinato dall'aria, dal mare e dalla terra" contro la Striscia di Gaza, governata da Hamas, sono in fase di completamento. La minaccia di un'invasione di terra incombe da quando, una settimana fa, i combattenti di Hamas hanno lanciato migliaia di razzi verso Israele, hanno violato le difese di confine e si sono scatenati nelle comunità del sud di Israele che ha quindi isolato lo stretto territorio palestinese sul Mar Mediterraneo e ha bloccato l'ingresso di cibo, carburante, acqua e medicinali.

Israele ha comunque avvisato che avvierà "operazioni militari significative" a Gaza una volta che vedrà che i civili se ne saranno andati. "La cosa importante su cui concentrarsi è che inizieremo operazioni militari significative solo quando vedremo che i civili avranno lasciato l'area", ha detto il tenente colonnello Jonathan Conricus aggiungendo: "E' davvero importante che la gente a Gaza sappia che siamo stati molto, molto generosi con il tempo. Abbiamo dato ampio preavviso, più di 25 ore".

Ucciso altro comandante Hamas responsabile strage kibbutz

Le forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver ucciso un altro importante comandante di Hamas nella Striscia di Gaza: si tratta di Muataz Eid, considerato il capo del team di sicurezza del distretto sud, colpito in un raid aereo condotto grazie ad informazioni di intelligence dello Shin Bet e del direttorato di intelligence militare.

In precedenza era sta annunciata l'eliminazione di di Bilal al-Qadr, il comandante dell'unità di Khan Younis della Nukhba, reparto di elite di Hamas, in un'operazione è stata diretta dallo Shin Bet. al-Qadr era ritenuto responsabile per l'infiltrazione il 7 ottobre a Nirim e Nir Oz e delle successivi stragi nei due kibbutz meridionali.

Nella giornata di sabato le forze israeliane avevano rivendicato l'uccisione di altri due alti esponenti di Hamas che hanno avuto un ruolo di primo piano nei massacri, Abu Murad e Ali Qadi.

Intanto Abu Mazen assicura che le azioni di Hamas "non rappresentano il popolo palestinese", come riporta The times of Israel, che cita l'agenzia palestinese Wafa. Il presidente dell'Autorità palestinese afferma, nel corso di un colloquio con il presidente venezuelano Nicolas Maduro, che l'Olp è l’unico rappresentante legittimo del popolo palestinese. Abu Mazen (Mahmoud Abbas) chiede inoltre il rilascio di "prigionieri e detenuti" da entrambe le parti e ribadisce la sua affermazione secondo cui lo sfollamento degli abitanti di Gaza costituirebbe una “seconda Nakba” (l'esodo dei palestinesi nel 1948 dai territori occupati da Israele).

Israele nega attacco su corridoio umanitario: "Fake news di Hamas"

L'esercito israeliano ha fermamente smentito che le sue forze avrebbero colpito un corridoio per l'evacuazione dei palestinesi dal nord della Striscia di Gaza. "E' una notizia falsa", ha dichiarato il portavoce, Daniel Hagari, durante una conferenza stampa.

"Chi fa un uso cinico dei propri cittadini usandoli come scudi umani è Hamas", ha aggiunto Hagari, secondo cui l'organizzazione islamista palestinese sta diffondendo nel mondo "fake news manipolative".

Netanyahu invita Biden, presidente Usa non andrà in Israele

Il premier israeliano Netanyahu ha invitato il presidente americano Joe Biden a compiere una visita di 'solidarietà' la prossima settimana. Lo rivela l'emittente Channel 12, secondo l'ufficio del premier e la Casa Bianca stanno esaminando i dettagli. L'invito sarebbe stato esteso nell'ultimo colloquio avvenuto ieri tra i due leader.

"Non abbiamo nuovi annunci di viaggi", ha detto la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Adrienne Watson.

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