Dagli Usa prosegue il pressing per una soluzione diplomatica del conflitto ma il premier israeliano insiste: "Siamo nel mezzo di una guerra difficile". Raid di Tel Aviv sullo Yemen. Hezbollah sceglie Safieddine come successore di Nasrallah. Rinviati i funerali del leader del Partito di Dio
Una guerra totale in Medio Oriente "deve essere evitata". Mentre la tensione resta altissima dopo l'uccisione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah in un raid israeliano su Libano, arriva lo stop del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden che ha annunciato che parlerà con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu.
Gli Stati Uniti sono "determinati" a impedire all’Iran e ai partner e delegati sostenuti da Teheran di "sfruttare la situazione o espandere il conflitto", ha affermato il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin sottolinea che se l’Iran, i suoi partner o i suoi delegati "sfruttassero questo momento per prendere di mira il personale o gli interessi americani nella regione, gli Stati Uniti prenderanno tutte le misure necessarie per difendere il nostro popolo".
Dal canto suo Benjamin Netanyahu non sembra voler cedere. "Siamo ancora nel mezzo di una guerra difficile, i cui costi sono pesanti", ha scandito ieri in conferenza stampa il premier facendo sapere che "giorni difficili sono ancora in arrivo".
Continuano intanto i raid sul Libano. Decine di siti di Hezbollah sono stati colpiti nelle ultime ore da aerei da combattimento dell'Aeronautica israeliana, hanno fatto sapere le Idf, secondo cui tra gli obiettivi sono stati colpiti anche sospetti depositi di armi e altre strutture usate dall'organizzazione sostenuta dall'Iran.
Ma ieri Israele ha colpito anche in Yemen. L'Aeronautica ha condotto un raid sul porto di Hodeidah, in Yemen. Lo hanno riferito due funzionari israeliani citati da Axios. Secondo una fonte della sicurezza citata dall'emittente al-Hadath Israele ha preso di mira una centrale elettrica della città in risposta agli attacchi missilistici degli Houthi. Colpiti anche l'aeroporto internazionale di Hodeidah e due serbatoi di carburante.
Il bilancio del raid israelino è di quattro morti e 33 feriti, ha affermato il ministero della Sanità yemenita, secondo quanto riferito dall'emittente dei ribelli al-Masirah.
"Il messaggio è chiaro, per noi, nessun posto è troppo lontano", ha dichiarato su X il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, dopo l'inursione israeliana in Yemen.
Intanto Hezbollah dopo l'uccisione di Nasrallah - che secondo Israele sarebbe morto soffocato all'interno del bunker - serra le fila. Il Consiglio della Shura ha scelto ieri Hashem Safieddine come segretario generale del movimento libanese, hanno riferito fonti ad al-Arabiya. Safieddine, 59 anni, cugino del defunto leader, è stato a lungo considerato il "braccio destro" di Nasrallah giocando un ruolo cruciale nella gestione interna del partito.
I funerali di Nasrallah, in un primo momento annunciati per oggi a Beirut, sono stati rinviati.