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Israele, Gantz si dimette dal governo di emergenza e chiede nuove elezioni

Il ministro attacca Netanyahu: "Ci sta impedendo di raggiungere una vera vittoria". Il premier israeliano: "Non abbandoni il campo, è il momento di unire le forze"

Benny Gantz e Benjamin Netanyahu in un manifesto elettorale - Fotogramma /Ipa
Benny Gantz e Benjamin Netanyahu in un manifesto elettorale - Fotogramma /Ipa
09 giugno 2024 | 20.34
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Il ministro e presidente di 'Resilienza per Israele' Benny Gantz ha annunciato le sue dimissioni dal governo di emergenza, sottolineando che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu "ci sta impedendo di raggiungere una vera vittoria". Il suo partito si era unito alla coalizione dopo il 7 ottobre per il bene del Paese, anche se "sapevamo che era un cattivo governo" e da allora ha visto le considerazioni strategiche messe da parte per ragioni politiche, ha spiegato Gantz.

Il popolo di Israele merita più di "vuote promesse", continua, affermando che la "vera vittoria" significa il ritorno degli ostaggi, la sostituzione di Hamas come organo di governo a Gaza e la creazione di un'alleanza regionale contro l'Iran. "Sfortunatamente, Netanyahu ci impedisce di raggiungere una vera vittoria", ha sottolineato ancora.

Annunciando le sue dimissioni dal governo, Gantz chiede al premier di fissare una data concordata per le elezioni. "Per garantire una vera vittoria - sottolinea-, è opportuno che in autunno, un anno dopo il disastro, si vada alle elezioni che alla fine stabiliranno un governo che conquisterà la fiducia del popolo e sarà in grado di affrontare le sfide. Mi rivolgo a Netanyahu: fissa una data concordata per le elezioni. Non lasciare il nostro popolo dilaniarsi".

Dopo l'annuncio di Ganz, il primo ministro israeliano ha chiesto al leader di 'Resilienza per Israele' di non abbandonare il campo. "Israele è in una guerra esistenziale su più fronti", scrive Netanyahu su X. "Benny, questo non è il momento di abbandonare il campo, questo è il momento di unire le forze".

Netanyahu promette di andare avanti fino alla vittoria e al raggiungimento di tutti gli obiettivi di guerra, "in primo luogo il rilascio degli ostaggi e l'eliminazione di Hamas". "La mia porta rimarrà aperta a qualsiasi partito disposto a sostenere l'onere e aiutare a raggiungere la vittoria sui nostri nemici e garantire la sicurezza dei nostri cittadini", conclude.

Dal gabinetto di guerra israeliano si dimette intanto anche Gadi Eisenkot, il deputato di Unità nazionale che ricopriva un ruolo di osservatore. "Nonostante gli sforzi di molti, insieme a quelli del mio collega, al gabinetto da lei guidato è stato impedito per molto tempo di prendere decisioni determinanti, che erano necessarie per realizzare gli obiettivi della guerra e migliorare la posizione strategica di Israele", scrive l'ex capo di stato maggiore dell'Idf in una lettera al premier israeliano. "Considerazioni esterne e politiche si sono infiltrate nelle discussioni pertanto, è ora di lasciare il governo", aggiunge Eisenkot.

Intanto Itamar Ben Gvir, ministro della Sicurezza nazionale e leader del partito israeliano di estrema destra Otzma Yehudit, chiede di entrare nel gabinetto di guerra. In una lettera inviata al primo ministro israeliano, riferisce 'The Times of Israel', chiede di aprire il gabinetto di guerra a nuovi membri e in particolare a lui stesso dopo che Gantz ha annunciato di uscire dalla coalizione. "È tempo di prendere una decisione decisiva e coraggiosa", scrive.

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