La decisione della Corte Suprema di New York per errore procedurale commesso dal tribunale di primo grado
La Corte Suprema di New York ha annullato la condanna per reati sessuali contro Harvey Weinstein, il potente produttore di Hollywood la cui caduta è diventata il simbolo del movimento #MeToo. Il collegio di giudici, con quattro voti contro tre, ha ordinato un nuovo processo.
Secondo quanto afferma la sentenza, scritta dal giudice Jenny Rivera, il tribunale di primo grado ha erroneamente ammesso testimonianze di donne le cui accuse non erano parte delle incriminazioni nei confronti dell'ex produttore cinematografico. "Riaffermiamo che nessuna persona accusata di illegalità può essere giudicata sulla base di prove di crimini non imputati che servono solo a stabilire la propensione dell’accusato al comportamento criminale", si legge.