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Guerra Ucraina-Russia, oggi riprendono colloqui. Usa avvertono Cina

Zelensky: "Negoziati difficili". Stati Uniti a Cina: "Se sostegno a Putin conseguenze"

(Foto Afp)
(Foto Afp)
15 marzo 2022 | 00.18
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Guerra Ucraina-Russia, prosegue il lavoro di diplomazia. Dopo una "pausa tecnica", riprendono oggi i negoziati" tra Kiev e Mosca. "Le trattative continuano", ha scritto ieri in un tweet il consigliere della presidenza ucraina, Mykhailo Podolyak, facendo il punto sui colloqui che il presidente Volodymyr Zelensky ha definito "difficili".

Ieri la situazione in Ucraina non è stata solo al centro dei colloqui tra Kiev e Mosca, ma anche di un vertice a Roma tra il consigliere alla Sicurezza nazionale Usa Jack Sullivan e il capo della diplomazia del Partito comunista cinese Yang Jiechi. Il faccia a faccia è durato quasi 8 ore.

Colloqui Kiev-Mosca

"Le due parti esprimono attivamente le proprie specifiche posizioni: le comunicazioni vengono mantenute in piedi, ma è difficile", ha segnalato Podolyak. Il capo negoziatore ha osservato come "alla base della discordia ci sono i sistemi politici troppo diversi. L'Ucraina è per la libertà di dialogo all'interno della società e del consenso, la Russia invece soffoca la propria società con degli ultimatum". Necessario, ha sottolineato, ''un dialogo libero''. "Pace, un cessate il fuoco immediato e il ritiro di tutte le truppe russe. E e solo dopo questo possiamo parlare di relazioni regionali e di differenze politiche", ha scritto ancora Podolyak che ha ribadito la posizione di Kiev secondo cui i suoi negoziatori si rifiuteranno di iniziare a discutere la forma delle relazioni future con la Russia fino a quando Mosca non accetterà prima un immediato cessate il fuoco.

Ha parlato invece di progressi Ihor Zhovkva, vice capo dell'ufficio del presidente ucraino Zelensky, dicendo di ritenere che la posizione di Mosca sia più costruttiva ora di quanto non lo fosse in precedenza. "Invece di darci un ultimatum o linee rosse o chiedere all'Ucraina di arrendersi, ora sembrano avviare negoziati costruttivi", ha detto al canale della Bbc Radio 4.

Incontro Sullivan-Yang

Jake Sullivan ha esposto a Yang Jeichi "dirette e molto chiare preoccupazioni" di Washington riguardo al possibile "sostegno di Pechino alla Russia" e alla sua invasione dell'Ucraina. E "le conseguenze" che questo avrebbe per la Cina. Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato, Ned Price, rispondendo ad una domanda durante il briefing sul colloquio.

"Il consigliere per la Sicurezza nazionale e la nostra delegazione hanno sollevato in modo diretto e molto chiaro le nostre preoccupazioni riguardo al sostegno da parte della Cina alla Russia a fronte dell'invasione - ha detto il portavoce del dipartimento - e le implicazioni che qualsiasi sostegno di questo genere avrebbe per le relazioni della Cina non solo con noi ma con tutto il mondo, compresi i nostri alleati e partner in Europa e nell'Indo-Pacifico".

La Russia avrebbe chiesto alla Cina assistenza sia militare che finanziaria durante il conflitto in Ucraina. Lo scrive la Cnn, secondo cui nell'assistenza richiesta da Mosca ci sarebbero anche kit alimentari militari preconfezionati e non deperibili.

Secondo quanto riferito alla Cnn da un funzionario occidentale e un diplomatico statunitense, gli Stati Uniti avrebbero peraltro informazioni su una certa disponibilità da parte di Pechino a fornire alla Russia l'assistenza militare e finanziaria richiesta e stanno trasmettendo queste informazioni agli alleati della Nato.

"Se la Cina dovesse scegliere di sostenere materialmente la Russia in questa guerra, probabilmente ci saranno conseguenze per la Cina", aveva già riferito un'alta fonte del Pentagono, interpellata dal Financial Times, che non ha però voluto dire se la Cina abbia effettivamente fornito assistenza militare a Mosca. La questione viene seguita al Pentagono "con grande, grande attenzione", aveva proseguito la fonte del quotidiano americano che poi ha aggiunto: "Abbiamo visto la Cina dare praticamente la sua tacita approvazione alla Russia rifiutandosi di unirsi alle sanzioni, dando la colpa all'Occidente e agli Stati Uniti per l'assistenza che stiamo dando all'Ucraina e affermando che vogliono una soluzione pacifica, senza però fare praticamente nulla per ottenerla".

Gli Stati Uniti "stanno osservando con grande attenzione" se la Cina o altri Paesi "possano fornire ogni tipo di aiuto, che sia materiale, economico, o finanziario alla Russia". E' quanto ha detto il portavoce del dipartimento di Stato, Ned Price, affermando che "aiuti da qualsiasi parte del mondo sono una grande preoccupazione per noi".

"Ci sono una serie di strumenti a nostra disposizione in coordinamento con i nostri alleati" ha detto la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, durante il briefing, rispondendo ad alcune domande sul tipo di conseguenze ci potranno essere per la Cina in caso di aiuti alla Russia, sottolineando che Pechino "deve fare una scelta" e ricordando che i "Paesi del G7 rappresentano oltre il 50% dell'economia mondiale".

"Non vediamo a questo momento nessun segnale che il presidente Putin stia fermando l'attacco ed avviando la de-escalation", ha aggiunto sottolineando che gli Stati Uniti continuano a sostenere "la partecipazione degli ucraini ai negoziati" con i russi. E che continuano a fornire a Kiev "gli aiuti militari che crediamo rafforzino la loro posizione in questi colloqui".

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