cerca CERCA
Giovedì 18 Luglio 2024
Aggiornato: 15:22
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Israele-Hamas, si intensifica lo scontro. Onu: a Gaza vicini al punto di non ritorno

Consiglio sicurezza Onu si riunisce per votare risoluzione Eau per cessate il fuoco immediato

Sfollati a Gaza - (Afp)
Sfollati a Gaza - (Afp)
08 dicembre 2023 | 08.56
LETTURA: 5 minuti

Continuano senza sosta gli attacchi di Israele contro Hamas nella striscia di Gaza. Secondo le ultime notizie di oggi 8 dicembre 2023, la più grande e antica moschea dell'enclave palestinese, la Grande Moschea Omari, è stata colpita in un raid aereo. La rete al-Quds ha postato fotografie dei danni al luogo di culto, ricordando che la moschea era stata costruita 650 anni fa.

Da martedì l'esercito opera nella città meridionale di Khan Younis, impegnato in "intense battaglie" con i combattenti di Hamas. Il portavoce dell'Idf ha annunciato che ieri sono stati colpiti 450 obiettivi nella Striscia di Gaza, mentre le forze israeliane hanno arrestato e interrogato entinaia di sospetti presumibilmente coinvolti in attività terroristiche, secondo un portavoce militare. Le immagini circolate sui social media mostravano una detenzione di massa di uomini costretti in mutande, inginocchiati per strada e con bende sugli occhi.

Armi e tunnel sono stati trovati nei sotterranei dell'università al Azhar della Striscia di Gaza, hanno reso noto fonti militari israeliane, secondo cui uno dei tunnel conduce dal campus dell'università ad una scuola ad un chilometro di distanza. Le stesse fonti hanno denunciato che Hamas usa gli edifici dell'università per attaccare i soldati israeliani.

"A Gaza verso punto di non ritorno"

La situazione umanitaria continua intanto a peggiorare a Gaza e secondo quanto denuncia l'agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi, si sta raggiungendo il punto di non ritorno. Il direttore, Philippe Lazzarini, chiede più finanziamenti. "I Paesi devono trovare la volontà politica per porre fine a questa tragedia. Non agire ora per fermare la carneficina macchierà per sempre la nostra credibilità come rappresentanti della comunità internazionale e alimenterà cicli senza fine di violenza in cui rimarremo alla fine tutti bloccati", ha affermato.

Il conflitto ha causato “perdite, distruzione e miseria inimmaginabili” e “tutti a Gaza soffrono la fame”, ha affermato il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (WFP). Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato un aumento “minimo” della quantità di carburante che può entrare a Gaza, ma i leader globali e i gruppi umanitari affermano che è necessaria molta più assistenza per entrare nell’enclave. Israele ha accettato di aprire il valico di Kerem Shalom nei prossimi giorni, per rendere possibile il flusso di aiuti umanitari. Il valico, a sud est di Rafah, è chiuso dallo scorso 7 ottobre

Nel nord di Gaza, il 97% delle famiglie ha un consumo alimentare inadeguato e circa l'83% nel sud di Gaza sta "adottando strategie di consumo estreme" per sopravvivere, ha affermato il WFP. L’agenzia ha affermato che un quarto delle famiglie ha dichiarato che la combustione dei rifiuti è la principale fonte di combustibile per cucinare, mentre il resto delle famiglie utilizza legna da ardere o scarti di legno. In media, le famiglie hanno dichiarato di avere meno di mezzo litro di acqua potabile per persona al giorno nel nord di Gaza.

Ucciso poeta e scrittore palestinese Refaat Alareer

Il poeta, scrittore e attivista palestinese Refaat Alareer è stato ucciso con la sua famiglia nella Striscia di Gaza in un raid israeliano, ha annunciato l'amico, anche lui poeta, Mosab Abu Toha, su Facebook. Dopo l'inizio della guerra, Alereer, professore di letteratura inglese all'Università islamica di Gaza, e co fondatore del progetto "Non siamo numeri", che associava autori locali a mentori all'estero, in grado di aiutarli a scrivere storie in inglese ispirate alla loro vita a Gaza, aveva dichiarato la sua intenzione di non lasciare il nord della Striscia. Alareer, che aveva scelto di scrivere in inglese, aveva 44 anni.

Raffica di razzi verso Tel Aviv

A Tel Aviv sono suonate le sirene di allarme, così come nel centro e nel nord di Israele. Lo riferisce la stampa israeliana, parlando di ''una pesante raffica di razzi lanciati verso Tel Aviv e il centro di Israele'' dalla Striscia di Gaza. Il sito di Ynet rende noto che ''sono state trovate schegge in Bavli Street, nel centro di Tel Aviv, dopo che razzi lanciati dalla Striscia di Gaza sono stati intercettati sulla città, attivando le sirene d'allarme dei raid aerei''. Vicino al confine con Gaza suono suonate le sirene di allarme vicino a Holit, Sufa e Kerem Shalom.

4 morti in raid israeliano in Siria

Quattro persone sono rimaste uccise in un raid attribuito a Israele a Madinat al-Baath, nella regione di Quneitra, nell'ovest della Siria, a pochi chilometri dal confine con lo Stato ebraico. Lo hanno riferito media di Damasco.

Consiglio sicurezza Onu si riunisce per votare risoluzione Eau per cessate il fuoco immediato

Intanto nelle prossime ore il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà in seguito a una richiesta straordinaria del Segretario generale Antonio Guterres per votare una risoluzione messa a punto dagli Emirati arabi uniti con la richiesta di un cessate il fuoco immediato nella Striscia.

Mercoledì Guterres aveva invocato l'articolo 99 della Carta delle Nazioni Unite secondo cui il Segretario generale ha la facoltà di portare all'attenzione del Consiglio "un qualsiasi tema che nella sua opinione minaccia il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale", un passo che nessuno nella sua posizione aveva mai fatto negli ultimi decenni. "Nel pieno di bombardamenti costanti delle forze di difesa israeliane e senza rifugio o l'essenziale per sopravvivere, presto l'ordine pubblico precipiterà completamente a causa delle condizioni disperate, rendendo l'assistenza umanitaria anche limitata impossibile".

L'ultima versione della bozza di risoluzione, un testo breve, definisce la situazione umanitaria a Gaza "catastrofica" e "chiede un cessate il fuoco umanitario immediato", la protezione dei civili, il rilascio immediato e senza condizione di tutti gli ostaggi sequestrati da Hamas, e l'accesso umanitario alla Striscia di Gaza. Quattro bozze di risoluzione sulla guerra a Gaza sono state presentate al Consiglio dall'inizio del conflitto lo scorso sette ottobre e sono tutte state respinte. Gli Stati Uniti, che hanno esercitato il loro diritto di veto contro una precedente risoluzione, respingono l'idea di un cessate il fuoco. Per Washington una nuova risoluzione del Consiglio è, in questa fase, "non utile".

Leggi anche
Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza