Atterrato a Ciampino l'aereo con a bordo 36 italiani. Presente il ministro Tajani. Mosca fa appello al dialogo: "Uso forza non risolverà conflitto"
E' atterrato intorno alle 5 di questa mattina all'aeroporto di Ciampino il volo con a bordo i cittadini italiani e stranieri che hanno deciso di partire dal Niger, dopo il golpe di mercoledì scorso contro il presidente Mohamed Bazoum. A bordo del volo c'erano 86 persone, 36 delle quali italiani, oltre a 21 americani e un certo numero di militari italiani. Ad attenderli allo scalo romano il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani. "L'Italia ha fatto una gran bella figura, i nostri concittadini si sono sentiti seguiti, assistiti e curati. Nessuno si è mai sentito solo in queste giornate difficili", ha sottolineato.
"Questo è il nostro dovere - ha dichiarato Tajani parlando con RaiNews - accompagnare tutti i cittadini italiani residenti in Niger perché possano stare tranquilli. Anche quelli che hanno deciso di rimanere sono in sicurezza", ha aggiunto. "Siamo veramente soddisfatti che questi nostri concittadini si siano sentiti sempre e comunque l'Italia vicina", ha continuato. "Questo è quello che conta, è mio dovere, nostro dovere far sentire sicuri gli italiani anche in momenti di difficoltà. Questa è la testimonianza più bella che ho raccolto dai nostri connazionali".
Il ministro ha poi fatto presente che "abbiamo deciso di lasciare aperta la nostra ambasciata - la nostra ambasciatrice è in Niger - perché vogliamo favorire ogni soluzione diplomatica. Lavoriamo con grande prudenza, in massima sicurezza, il nostro contingete militare è fuori dalla città, è all'aeroporto ma è completamente fuori da qualsiasi questione interna. Devo dire che i nostri concittadini sono anche stati trattati bene. Importante è che tutto si sia svolto nella massima sicurezza e noi continuiamo a favorire la soluzione diplomatica attraverso la nostra ambasciata, che appositamente è rimasta aperta".
Anche la Francia ha deciso di evacuare i propri cittadini e un primo volo è atterrato poco dopo l'una del mattino all'aeroporto di Parigi Roissy Charles de Gaulle. A bordo cittadini francesi ma anche di altre nazionalità. Sono circa 1200 i francesi registrati sulle liste consolari in Niger. Di questi, circa 600 desiderano essere rimpatriati.
La giunta militare in Niger ha intanto riaperto i confini terrestri e lo spazio aereo del Paese con cinque Paesi confinanti. I valichi di frontiera verso Mali, Burkina Faso, Algeria, Libia e Ciad sono stati riaperti, ha affermato alla televisione nazionale il portavoce della giunta, aggiungendo che sono stati nominati i nuovi governatori delle otto regioni del Paese.
Il ministero degli Esteri russo ha rivolto un appello ai negoziati in Niger affermando che ''non si può più consentire un ulteriore peggioramento della situazione'' e per questo ''serve dialogo tra le parti in conflitto''. In una nota da Mosca si afferma inoltre che ''la minaccia dell'uso della forza contro il Niger non contribuirà alla risoluzione del conflitto''.