Palazzo Chigi: Italia per soluzione negoziale e governo riconosciuto da comunità internazionale
"Ho parlato con l'azienda dove lavorano il pilota e il motorista bloccati in Niger. Seguo personalmente e costantemente i risvolti della vicenda sulla quale la Farnesina, che ha già attuato il protocollo del caso, ha imposto massimo riserbo". Lo dice all'Adnkronos Daniele Natalìa, sindaco di Anagni dove ha sede la Heliworld, la ditta di manutenzione aeronautica impegnata a Niamey, attraverso i due specialisti in elicotteristica civile, nella manutenzione di una serie di velivoli di proprietà di una compagnia petrolifera.
Intanto i golpisti del Niger accusano la Francia di ''voler intervenire militarmente'' nel Paese africano per reinsediare il presidente deposto Mohamed Bazoum. A muovere l'accusa sono i golpisti del Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (Cnsp), che in una nota hanno rivelato che il premier ad interim, Hassoumi Massaoudou e il capo di Stato maggiore dell'Esercito ad interim, Midou Guirey, avrebbero firmato un'autorizzazione ai militari francesi per colpire il palazzo presidenziale di Niamey. L'obiettivo, secondo il comunicato del 30 luglio citato dall'agenzia di stampa nigerina Anp, è di "permettere che l'Esercito francese realizzi un raid aereo per liberare il presidente Bazoum detenuto dai militari".
Dopo l'assalto di migliaia di manifestanti all'ambasciata di Parigi a Niamey, la ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, ha fatto sapere che al momento ''non è stata presa alcuna decisione di evacuare'' i 500-600 cittadini francesi che si trovano in Niger. ''Sono stati tutti contattati. A monte vengono prese misure precauzionali come sempre in questo tipo di situazione. Queste misure saranno rafforzate se necessario, ma non c'è alcuna decisione di evacuazione al momento'', ha detto Colonna. "La Francia, come sempre, tutela i propri connazionali. Siamo estremamente vigili. Preciso che la situazione, oggi, è più tranquilla", ha sottolineato ancora Colonna.
La Francia ha smentito che le sue forze di sicurezza avrebbero usato "mezzi letali" per disperdere i manifestanti che ieri si sono radunati fuori dalla sua ambasciata a Niamey. Dopo la manifestazione, alcuni funzionari nigerini hanno denunciato l'uso di proiettili veri sulla folla da parte di agenti francesi. "Contrariamente a quanto affermano alcuni funzionari militari nigerini, nessun mezzo letale è stato utilizzato dalle forze di sicurezza francesi", hanno affermato in un comunicato congiunto il ministero degli Esteri e il ministero delle Forze armate francesi.
I leader dell'Africa occidentale hanno intanto minacciato un'azione militare contro la giunta del Niger dopo il colpo di stato di mercoledì scorso, concedendo sette giorni per reintegrare il presidente Mohamed Bazoum, che è tenuto prigioniero. Lo riporta la Bbc. In precedenza, la giunta aveva avvertito che avrebbe resistito a qualsiasi "piano di aggressione contro il Niger" da parte di potenze regionali o occidentali.
I golpisti hanno respinto l'appello dei leader dell'Ecowas, la Comunità economica degli Stati dell'Africa Occidentale, che avevano chiesto di reintegrare il presidente Mohamed Bazoum. "Vogliamo ricordare ancora una volta all'Ecowas e a qualsiasi altro avventuriero la nostra ferma determinazione a difendere la nostra patria", hanno dichiarato i militari. Si sono inoltre volute ribadire le "conseguenze che deriveranno da qualsiasi intervento militare straniero. Alcuni dignitari stanno pensando allo scontro", hanno detto, sottolineando che questo "non finirà altro che con il massacro della popolazione nigerina e il caos".
I golpisti hanno fatto arrestare circa 180 membri del partito di governo del presidente Bazoum.
''L'Unione Europea e il Niger condividono profondi legami che si sono sviluppati nel corso di decenni. L'inaccettabile attacco al governo democraticamente eletto mette in pericolo questi legami'', ha scritto su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, esprimendo il proprio ''sostegno alle decisioni prese da Ecowas e accolgo con favore il suo coinvolgimento attivo nell'assicurare una rapida reintegrazione del presidente Bazoum''.
"L’Italia auspica una soluzione negoziale della crisi e la costituzione di un governo riconosciuto dalla comunità internazionale. Il presidente del Consiglio, che viene costantemente informato sull’evoluzione della crisi, ha posto la massima attenzione sugli italiani presenti in Niger", si legge in una nota di Palazzo Chigi, dopo la riunione, tenutasi nel pomeriggio nella sede del governo, sull'aggiornamento e l'analisi della situazione in Niger. All'incontro, presieduto dalla premier Giorgia Meloni, hanno partecipato il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e i vertici dell’Intelligence.